ZURIGO (Svizzera) – Amcor è uno dei leader globale nello sviluppo e nella produzione di soluzioni di imballaggio responsabili. L’azienda si concentra sulla produzione di imballaggi sempre più leggeri, riciclabili e riutilizzabili e realizzati con una quantità crescente di contenuto riciclato. Parliamo dello stato attuale del mercato, di fronte alle nuove sfide poste dai cambiamenti nei consumi e nelle richieste degli utenti finali, verso soluzioni più ecosostenibili con Giorgio Dini – marketing manager coffee AFEMEA.
Il mondo del packaging sta cambiando molto: cosa ha spinto questa rivoluzione?
“Si sta verificando una rivoluzione del packaging in quanto la catena del valore si concentra sempre più sull’incremento del riciclo e sulla riduzione delle emissioni di gas serra. I cambiamenti strutturali stanno arrivando anche sul fronte della legislazione attraverso varie direttive, tassazioni e con l’aumento delle tariffe EPR che si aggiungono a questa svolta.
Il fulcro di questi cambiamenti può essere riassunto in un focus sulla circolarità – progettare imballaggi per essere riutilizzabili o riciclati, aumentando la raccolta degli imballaggi, il riciclo degli imballaggi e l’inclusione di contenuti riciclati negli imballaggi – tutto questo in contemporanea alla riduzione dell’impronta di carbonio. Infine, sappiamo che i consumatori e gli altri stakeholder chiedono la circolarità degli imballaggi e danno la priorità ai marchi che si impegnano per trovare soluzioni più sostenibili”.
Come si può misurare l’impronta di carbonio del packaging con il servizio di valutazione del ciclo di vita ASSET di Amcor?
“Il Carbon Footprint è un indicatore chiave per confrontare la performance di sostenibilità di un imballaggio rispetto ad altri. Il nostro strumento Asset™ è certificato da Carbon Trust e permette ad Amcor di calcolare i vari indicatori ambientali come appunto le emissioni di CO2, il consumo di energia non rinnovabile e dell’acqua. Con questa capacità di valutazione del ciclo di vita semplificata, aiutiamo i nostri clienti a prendere decisioni informate quando vogliono avviare nuovi sviluppi e li guidiamo anche a progettare il loro percorso strategico di sostenibilità.
Un esempio dell’Asset™ per il caffè R&G può essere consultato qui. Questo strumento fornisce un quadro comparato di sostenibilità secondo diversi scenari di fine vita selezionati (si possono impostare i tassi per l’incenerimento, lo smaltimento in discarica e il riciclo)”.
Proprio in questi giorni Amcor ha lanciato un nuovo prodotto per caffè in grani e macinato: AmPrima™ PE Plus. Di che si tratta?
“Amcor si concentra sulla fornitura di imballaggi che possono essere riciclati. AmPrima™ PE Plus è una soluzione mono-polietilene ad alta barriera, ottimizzata per il caffè e che offre diversi vantaggi. Questo prodotto riciclabile è già in uso presso uno dei nostri clienti e sta per espandersi in quei paesi dove la domanda di questo tipo di imballaggio monomateriale è più elevato.
AmPrima™ PE Plus si avvale di una tecnologia proprietaria per l’applicazione della barriera abbinata a un saldante specifico: questo porta vantaggi per quanto riguarda la conservazione del prodotto e le prestazioni di riempimento. Inoltre, è stato progettato per evitare il peso inutile della plastica ed è migliore per l’ambiente. AmPrima™ PE Plus per caffè è dotato di un certificato di riciclabilità rilasciato da HTP Cyclos e supera le linee guida CEFLEX, riferimento in Europa”.
Può invece raccontarci le specifiche tecniche di due confezioni che avete sperimentato con Meira e Lofbergs?
“L’agenda della sostenibilità di questi clienti si concentra sulla riduzione dell’impronta di carbonio; per raggiungere questo obiettivo, abbiamo sviluppato soluzioni di imballaggio che incorporano bio-resine. Allo stesso tempo forniamo la barriera necessaria perché non vogliamo chiedere ai clienti di scendere a compromessi sulla qualità del caffè o sulla conservazione dell’aroma.
Con Lofbergs abbiamo fornito una specifica base biologica che può essere riciclata, mentre il caso di Meira è diverso, perché hanno sostituito un imballaggio a base di alluminio con la nostra soluzione che ne è priva ed è a base biologica, come passo intermedio nella loro percorso di sostenibilità. Grazie all’esperienza a lungo termine e alle connessioni tra i produttori di macchine di riempimento, Amcor è in grado di fornire prodotti più sostenibili e allo stesso tempo garantire le massime prestazioni sulle linee di riempimento”.
I consumatori sono più attenti e anche disposti a pagare di più per soluzioni di imballaggio che abbiano un minore impatto sull’ambiente?
“Il consumatore di oggi è molto più attento all’impatto ambientale del packaging, questo deriva in parte da una maggiore attenzione dei media sull’inquinamento della plastica e in parte perché è evidente un uso eccessivo di plastica su alcuni prodotti alimentari. Diversi sondaggi e analisti di mercato ci dicono che spesso il consumatore è disposto a pagare di più per alimenti e bevande che sono confezionati con una che si posizionano meglio in termini di sostenibilità. Questo è particolarmente vero per la Generazione-X e dobbiamo riconoscere che ci sono molteplici dinamiche che colpiscono il mercato FMCG”.
A proposito di capsule: quali sono le soluzioni più green che Amcor offre ai suoi partner?
“Amcor è un fornitore di riferimento nel segmento delle capsule. La nostra offerta di prodotti copre un ampio spettro su più sistemi. La capsula di alluminio è significativa per quanto riguarda la sostenibilità, in quanto questo materiale è ampiamente raccolto e riciclato. Abbiamo notato una tendenza per le capsule compatibili che passano dalla plastica all’alluminio. Infine, il compostabile è certamente un’opzione e Amcor lancerà una membrana home compostabile barrierata per la sigillatura della capsula per la fine
dell’anno”.
Quali sono le aziende più virtuose in termini di sostenibilità? Il mercato in Italia è ancora in ritardo?
“Il mercato del caffè ha davvero delle dinamiche particolari: per diversi anni la sostenibilità dei torrefattori si è concentrata sull’approvvigionamento del caffè con programmi come Fairtrade, Rainforest Alliance etc., mentre il packaging non è cambiato molto per diverso tempo.
Negli ultimi due anni i marchi di caffè hanno capito che dovevano agire anche sul lato del packaging. Non abbiamo riscontrato che i brand italiani sono particolarmente indietro, in generale direi che i leader di mercato sono più attivi nell’impostare la loro strategia mentre gli altri sono in una fase di comprensione di quali soluzioni adottare, quali messaggi al consumatore possono essere fatti, qual è l’impatto sulle loro operazioni, se hanno bisogno di investire in nuove linee o in retrofitting.
Inoltre, molto importante, la comunicazione deve sostenere adeguatamente l’agenda della sostenibilità – questo è probabilmente il punto su cui molte aziende stanno ancora lavorando”.
In quale direzione va e andrà il futuro del packaging nei prossimi anni?
“Questi sono tempi molto dinamici! Siamo in una fase in cui le infrastrutture devono essere aggiornate e potenziate, per quanto riguarda la raccolta, lo smistamento e il riciclo dei rifiuti di imballaggio. Ancora troppi imballaggi vengono inceneriti (con o senza recupero di energia) o addirittura messi in discarica. Anche le tecnologie di selezione e riciclo si stanno evolvendo e questo porta buone speranze per il futuro in termini di economia circolare.
In parallelo, la legislazione è anche un importante motore. Mentre le tasse sulla plastica che stanno emergendo in alcuni Paesi creeranno incentivi per aumentare il contenuto riciclato, i contributi EPR e la loro modulazione da parte della direttiva UE sosterranno lo sviluppo delle infrastrutture di raccolta, selezione e riciclo dei rifiuti di imballaggio.
Sia le tariffe EPR che le tasse sulla plastica possono potenzialmente determinare degli incentivi per passare da una categoria all’altra di materiali, per esempio tra plastica e carta, ma il quadro generale deve essere preso in considerazione, comprendendo i costi complessivi degli imballaggi e le prestazioni ambientali, condotte con valutazioni del ciclo di vita.”
La scheda sintetica di Amcor
Amcor è un leader globale nello sviluppo e nella produzione di imballaggi responsabili per alimenti, bevande, prodotti farmaceutici, medici, per la cura della casa e della persona e altri prodotti.
Amcor lavora con aziende leader in tutto il mondo per proteggere i loro prodotti e le persone che si affidano a loro, differenziare i marchi e migliorare le catene di approvvigionamento attraverso una gamma di imballaggi flessibili e rigidi, cartoni speciali, chiusure e servizi.
L’azienda si concentra sulla produzione di imballaggi sempre più leggeri, riciclabili e riutilizzabili e realizzati con una quantità crescente di contenuto riciclato.
Circa 47.000 persone di Amcor generano 12,5 miliardi di dollari di vendite da operazioni che si estendono a circa 230 sedi in più di 40 paesi.