MILANO – Lo storico Caffè Commercio di Rimini annuncia la chiusura dopo 148 anni di attività. Il locale aperto sin dal 1874, luogo di numerosi aneddoti e parte di Rimini, è stato l’ennesima vittima della crisi economica. Riportiamo di seguito l’articolo scritto da Riccardo Giannini per il portale d’informazione altarimini.
L’annuncio della chiusura di Caffè Commercio
RIMINI – “Si chiude un pezzo di storia di Rimini”. Così Lenny, figlia di Claudia Zangheri, storica proprietaria del caffè Commercio, annuncia la chiusura del locale di piazza Ferrari, che ha abbassato la saracinesca dopo 148 anni di attività (fu aperto nel 1874).
Un locale a impronta familiare – Claudia Zangheri lo rilevò nel 1996 e poco dopo si aggiunse il fratello Massimo -, vissuto da tante generazioni di riminesi e che negli anni ha ospitato tante celebrità: “Il mitico Giancarlo Giannini, che stimo tantissimo. Paolo Cevoli, Maurizio Ferrini, Enrico Beruschi, Serena Grandi. L’elenco è lungo. Anche Marina Massironi, Fabio De Luigi ed Elisabetta Canalis”.
La showgirl e attrice sarda è anche protagonista di un gustoso aneddoto: “ordinò una piadina, vuota, facendola condire con olio, sale e pepe, come il pane carasau”.
Ricordi piacevoli, in una giornata triste per l’economia della città. Il Caffè Commercio è un altro tassello del tessuto economico-sociale di Rimini che si sgretola, a causa della crisi economica conseguenza della pandemia.
Lenny racconta: “Dopo il lockdown tutto sommato la gente aveva voglia di ripartire. Ma le chiusure del primo trimestre 2021 (quando Rimini era in zona rossa) ci hanno tagliato le gambe. Le persone erano impaurite. Molti clienti storici sono spariti, ma non solo dal mio locale. Poi sicuramente il lockdown ha cambiato l’abitudine delle persone, che hanno riscoperto il fare colazione a casa, l’aperitivo home made”.
Il Caffè Commercio nel 2019 aveva aumentato fatturato e incasso (“avevamo anche dato un premio alla nostra dipendente”), poi l’emergenza Covid si è abbattuta inesorabile. C’è amarezza, tra i proprietari, anche per il mancato sostegno “dello Stato e dell’amministrazione comunale”.
I ristori, evidenzia Lenny, “hanno coperto il 10% delle perdite”. Titolari e dipendenti avranno una nuova occupazione (“Abbiamo chiuso il locale solo nel momento in cui ci siamo sistemati tutti”), mentre il Caffè Commercio non ha trovato un nuovo proprietario, nonostante il prodigarsi della proprietà, alla ricerca di chi potesse ricevere il testimone e portare avanti una storia ultracentenaria.
“C’è stata una sola possibilità, eravamo dall’estate in trattativa con un imprenditore. A febbraio era pronto un preliminare di vendita, ma poi l’acquirente ha fatto un passo indietro, dandocene comunicazione con un messaggino, e poco dopo ha aperto un nuovo locale altrove”.