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GAIN REPORT – Produzione peruviana in netta ripresa nel 2014/15

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MILANO – La produzione peruviana di caffè dell’annata di raccolto 2014/15 (aprile-marzo) si preannuncia in netta ripresa. Secondo il report annuale preparato dagli specialisti dell’Ufficio di Lima del Servizio agricolo estero di Usda, il raccolto risalirà, quest’anno, a circa 4,5 milioni di sacchi, con un incremento del 15% rispetto ai 3,9 milioni dell’annata trascorsa.

La ripresa va attribuita, in primo luogo, alla diminuita incidenza della ruggine del caffè (Hemileia vastatrix), che è arrivata a colpire sino al 40% della superficie complessiva coltivata a caffè del paese. La migliorata situazione consentirà un recupero significativo in termini di superfici utili e produttività. Quest’ultima risalirà a 13,60 sacchi/ha, in parziale miglioramento rispetto ai 12,60 dell’anno scorso.

Gain Report maggio 2014 Perù riepilogo generale

L’export raggiungerà i 4,3 milioni di sacchi, analogamente in crescita del 15% rispetto all’anno passato.

Nel 2013/14, il Perù ha esportato 3.961.567 sacchi di caffè. Come è possibile vedere nella tabella sottostante (cliccare per ingrandire – si tenga conta che la fonte è diversa da quella della prima tabella), gli Stati Uniti rimangono di gran lunga il principale cliente della nazione andina, seguiti da Germania, Belgio e Colombia. Il Perù è il più importante esportatore mondiale di caffè biologico, con oltre 90.000 ettari di piantagioni certificate.

Gain Report maggio 2014 Perù export

Il Perù non è membro dell’Ico.

Pur essendo raddoppiati negli ultimi 5 anni, i consumi interni rimangono marginali (meno di 200.00 sacchi)

Il Perù produce esclusivamente caffè arabica, principalmente delle varietà typica (circa il 70% del totale) e caturra (20%). Grosso modo i tre quarti delle piantagioni si collocano in una fascia altimetrica compresa tra i 1.000 e i 1.800 metri, sul versante orientale delle Ande. La superficie coltivata complessiva è stimata attualmente in circa 350.000 ettari.

Negli ultimi anni si è osservata una migrazione progressiva delle colture verso le regioni del nord, in particolare Amazonas e San Martín, che contano ormai per quasi la metà della produzione nazionale. Prevalgono i piccoli produttori, spesso aggregati in associazioni e cooperative.

La povertà, l’arretratezza economica e i ritardi strutturali rendono estremamente difficile per i coltivatori l’accesso al credito bancario costringendoli spesso a rivolgersi, per prestiti o finanziamenti, ai loro compratori o al credito informale.

Il Ministero dell’agricoltura e dell’irrigazione ha varato, l’anno scorso, un programma volto a rinnovare 80.000 ettari di piantagioni nell’arco di 4 anni.

A tale fine ha stanziato una settantina di milioni di dollari. I produttori verranno aiutati a sostituire gli arbusti più vecchi e scarsamente produttivi mediante l’erogazione di finanziamenti agevolati da parte della banca di sviluppo agricolo AgroBanco.

Il settore caffeario dà lavoro in Perù a oltre 850.000 persone concentrate in alcune delle zone più povere del paese e riveste dunque una grande importanza sia economica che sociale.

Le autorità sono impegnate a incoraggiare la coltura del caffè quale concreta alternativa alla coltivazione e al commercio illegale delle foglie di coca. I produttori peruviani hanno conquistato importanti riconoscimenti nelle massime competitizioni mondiali.

Il governo ha fatto della promozione del caffè peruviano nei mercati di tutto il mondo una priorità nazionale. All’opera svolta dagli organismi governativi (a cominciare da PromoPeru) si affianca l’impegno attivo di numerose agenzie locali e Ong.

Durante il recente evento Scaa di Seattle, il Perù ha goduto degli onori della ribalta quale Official Portrait Country.

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