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venerdì 22 Novembre 2024
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Nespresso, al primo posto l’ambiente: come funziona il progetto di riciclo di capsule in alluminio con Utilitalia e Cic

Il recupero diretto di capsule di caffè coinvolge circa 900.000 cittadini nelle province di Lecco, Monza e Brianza, Milano e Lodi, inoltre, le capsule esauste possono essere gettate direttamente nel sacco viola dei rifiuti grazie a un processo implementato da Nespresso in collaborazione con Cial che permette il recupero delle capsule di caffè e di altre piccole frazioni di alluminio. Il sistema coinvolge oggi circa 900.000 cittadini residenti in oltre 154 comuni

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MILANO – L’importanza del riciclaggio è ormai risaputa. Il corretto smaltimento di un prodotto consente di dare vita a nuovi oggetti donando al materiale usato una seconda vita. Lo stesso discorso vale per le capsule di caffè. A questo proposito nasce il progetto creato da Nespresso, Utilitalia e Cic in cui l’alluminio dei contenitori esausti viene riutilizzato per realizzare nuovi utensili. Proponiamo di seguito l’interessante articolo di Massimo Franzosi sul quotidiano Repubblica.

Il riciclaggio delle capsule di caffè: il progetto di Nespresso

La pausa caffè può diventare più sostenibile se le capsule utilizzate vengono correttamente riciclate. In questo modo infatti possono essere destinate ad altri importanti usi. Un esempio è il sistema realizzato da Nespresso, in partnership con Cial (Consorzio imballaggi alluminio), Utilitalia (Associazione delle imprese idriche energetiche e ambientali) e Cic (Consorzio italiano compostatori): grazie ad esso, l’alluminio delle capsule esauste viene impiegato per produrre nuovi oggetti, mentre il caffè viene convertito in compost.

 

Un processo ideato anche pensando all’impossibilità di gestire le capsule esauste all’interno del flusso primario standard di raccolta differenziata dei rifiuti in un contesto tecnologico e normativo assai complesso. Ma questo ciclo sostenibile è possibile solo con la collaborazione dei consumatori: Nespresso infatti è impegnata a sensibilizzare i suoi clienti affezionati, esortandoli a raccogliere e conferire le capsule esauste in modo responsabile. Inoltre coinvolge in questa iniziativa una compagine ampia e variegata di stakeholder tanto nel processo di produzione e lavorazione del caffè (upstream) quanto in quello di recupero e riciclo delle capsule usate (downstream).

Come funziona questo progetto? Consumatrici e consumatori di Nespresso conferiscono le capsule esauste in alluminio conservate nelle cosiddette “recycling bag” nei 132 punti di raccolta attualmente operativi in 74 città italiane, sia all’interno delle “aree recycling” di 63 Boutique Nespresso sia presso 69 isole ecologiche.

“Lo scorso luglio, in collaborazione con illycaffè, abbiamo dato vita, inoltre, alla prima alleanza per il riciclo delle capsule di alluminio che consente di riportare le capsule usate indifferentemente nei punti di vendita di entrambi i brand – precisa Chiara Murano, sustainability manager di Nespresso Italiana -. Da sempre, infatti, avviamo al processo di recupero di alluminio e caffè esausto anche le capsule di altri marchi, purché siano d’alluminio”.

Il progetto “Da chicco a chicco”

Le capsule usate vengono poi fatte confluire in un impianto di lavorazione e recupero in provincia di Brescia che provvede a separare l’alluminio dal caffè. L’alluminio viene successivamente inviato alle fonderie e da qui utilizzato per produrre nuovi oggetti. Il caffè esausto viene girato, invece, ad un impianto di compostaggio che provvede a trasformarlo in compost, appannaggio di una riseria eco-sostenibile attiva in provincia di Novara. Il riso prodotto viene riacquistato, infine, da Nespresso e donato a Banco Alimentare nell’ambito del progetto ‘Da chicco a chicco’.

“A 10 anni dall’avvio dell’iniziativa abbiamo donato a Banco Alimentare Lombardia e Lazio più di 4 mila quintali di riso equivalenti a 4 milioni di piatti – afferma Murano -. Sono state 6.500 le tonnellate di capsule usate riciclate, pari a 400 tonnellate di alluminio e 3.300 tonnellate di caffè esausto, a fronte di un investimento complessivo da parte nostra di oltre 6 milioni di euro”.

Il recupero diretto di capsule di caffè coinvolge circa 900.000 cittadini

Nelle province di Lecco, Monza e Brianza, Milano e Lodi, inoltre, le capsule esauste possono essere gettate direttamente nel sacco viola dei rifiuti grazie a un processo implementato da Nespresso in collaborazione con Cial che permette il recupero delle capsule di caffè e di altre piccole frazioni di alluminio. Il sistema coinvolge oggi circa 900.000 cittadini residenti in oltre 154 comuni.

In collaborazione con Legambiente, Nespresso Italiana ha varato parallelamente il progetto “Le città che respirano” che ha già portato alla riqualificazione di 20 mila metri quadri di aree verdi in Lombardia e Puglia. A questo si aggiunge, inoltre, la volontà di raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro l’anno.

L’impegno di Nespresso verso la sostenibilità non si esaurisce sul fronte ambientale ma interessa anche gli ambiti sociali ed economici. “Con il programma AAA Sustainable quality, per esempio, puntiamo ad assicurare e accrescere il benessere di tutti gli attori coinvolti nei processi di produzione e lavorazione del caffè – precisa Murano -. Oltre a riconoscere ai coltivatori un prezzo del caffè crudo mediamente superiore del 30-40% rispetto alle quotazioni di mercato, forniamo loro e alle loro comunità assistenza tecnica, medica e formativa promuovendo, al contempo, l’emancipazione femminile”.

Partito nel 2003 in partnership con Rainforest Alliance, il programma interessa attualmente circa 120 mila coltivatori sparsi in 15 Paesi. All’insegna della qualità di vita lungo tutta la filiera.

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