MILANO – La figura del robot nel settore della ristorazione non è recente. Infatti ricordiamo che già nel lontano 1961 venne sviluppato il primo strumento per analizzare gli odori con componenti completamente meccaniche.
Più tardi, nel 1987, venne coniato il termine “naso elettronico”: uno strumento di riconoscimento delle impronte olfattive, inventato già nel 1964, impiegato in ambito ambientale, biomedico e alimentare. In ambito vitivinicolo viene utilizzato per individuare possibili alterazioni e differenze di vini in base alla origine geografica.
L’azienda Cecilia.AI si è spinta oltre e ha ideato un robot bartender che può comporre e servire cocktail più velocemente rispetto alla sua controparte umana. Vinovest ha annunciato a novembre il primo sommelier completamente gestito da un’intelligenza artificiale. Il robot sommelier ha anche la funzione di consigliare le scelte degli investitori nel mercato globalizzato dei vini.
Il robot sommelier dell’azienda californiana Tastry già valuta il sapore dei vini dando raccomandazioni ai clienti: le preferenze del cliente vengono registrate e analizzate attraverso l’applicazione BottleBird che è in grado di consigliare vini con una precisione del 96%.
di Federico Adacher