MILANO – La competizione si fa sempre più dura nel mercato globale del caffè. Così il ceo di Nestlé Paul Bulcke, in un’intervista concessa la settimana scorsa al Financial Times.
La prima dopo l’annuncio del matrimonio Mondelēz-D.E Master Blenders, che ha sancito, a inizio mese, la fusione tra il secondo e il terzo competitor mondiale e la nascita di Jacobs Douwe Egberts (Jde), un colosso da oltre 5 mliardi di euro, che potrebbe, in futuro, minacciare la stessa leadership della multinazionale svizzera.
“È sorto un market player straordinario e a noi la competizione sana piace” ha dichiarato Bulcke “Il gioco si fa più duro, ma non ho mai visto un mercato in cui la competizione non aumenti con il passare del tempo”.
Anche per questo, Nestlé sta premendo sul pedale dell’acceleratore, per rafforzarsi nei mercati e nei segmenti di mercato dove non occupa posizioni di primissimo piano.
È il caso degli Usa, paese in cui il comparto del caffè porzionato è dominato dalle K-Cup di Keurig. Per venire incontro ai gusti del consumatore medio a stelle e strisce, Nespresso propone ora il sistema VertuoLine, capace di dispensare sia il caffè espresso che il caffè lungo in tazza grande. A due mesi dal lancio, il nuovo sistema “sta andando molto bene” ha dichiarato Bulcke.
Il settore del caffè è uno dei più effervescenti e vivaci nell’ambito dell’industria mondiale del food, grazie alla forte espansione dei consumi nei mercati non tradizionali e al successo del caffè porzionato in quelli maturi.
“Ogni anno che passa i consumatori aumentano – ha osservato ancora Beck – è ciò va di pari passo con un graduale incremento della domanda di caffè di alta qualità”. Basta pensare agli States e al fenomeno Starbucks.
“Trent’anni fa il nome di Starbucks era praticamente sconosciuto. Oggi, anche negli Usa, la gente è disposta a pagare 4 dollari per una tazza di caffè”.
Della stessa opinione Andrea Illy, citato nell’articolo. “Le capsule stanno spingendo nuovi consumi – ha dichiarato il ceo e presidente di illycaffè – da sempre il 75% del caffè è consumato tra le mura domestiche. Il porzionato sta sostituendo il caffè macinato e questo spiega il consolidamento in atto nel mercato”.
Bart Becht – presidente in pectore del Board di Jacobs Douwe Egberts – non esclude intanto ulteriori acquisizioni nel percorso di crescita della nuova pure play company.
E gli analisti intervistati dal Ft sono concordi nel dire che, negli anni a venire, si moltiplicheranno alleanze, fusioni e sinergie tra i player di mercato.
Tra i potenziali protagonisti di queste grandi manovre, il quotidiano della city indica gli svizzeri di Ethical Coffee Company – scomodi e fieri concorrenti di Nespresso sul terreno delle capsule compatibili – ma anche gli italiani Lavazza, Segafredo e illycaffè.