domenica 22 Dicembre 2024
  • CIMBALI M2

Alemagna, ritorna un marchio che ha fatto storia per la bellezza del cioccolato

Da leggere

  • Dalla Corte
  • Brambati
  • TME Cialdy Evo
  • Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Entra dai box sotterranei, supera i tunnel, arriva al montacarichi, le ante si aprono direttamente in cucina, alla sua sinistra le celle frigorifero. Non è una pagina di Diabolik, ma la scena numero uno della giornata di Alberto Alemagna, imprenditore che ha visto chiaro esattamente facendo così, dividendo il mondo in bello e brutto, in buono e cattivo, come si trattasse di un fumetto, e come se fosse tutta questione di quanto cacao e zucchero. E così facendo, insieme al fratello Tancredi, il mondo l’ha conquistato, quantomeno quello del cioccolato.

Alemagna, universo da intenditori che sintetizza la tradizione familiare

– il cognome Alemagna nel campo suona pesante – ma ora la storia si chiama T’a, e comincia nel 2007. I giovani fratelli ripartono con un’azienda dolciaria specializzata in cioccolato, molto precisamente posizionata: “Siamo un marchio milanese, città della moda e del design, quindi abbiamo progettato un cioccolato da regalo, di qualità, e di moda”. Logo grafico, “T’a Sentimento Italiano”, il prodotto di genere sartoriale, fatto a mano e personalizzabile, un cacao su misura a tinte fashion, e di fatto: la loro prima “linea” vince l’Oscar dell’imballaggio 2008.

Quella scatola T’a che si apre come una pagina su un mondo a 45 gradi: ogni pezzo custodito dalla linguetta diagonale che non lo fa toccare con altri, né ribaltare

Dalla confezione monoporzione sino ai 42 pezzi, a ciascuno il suo palco scosceso. Ai due fratelli, subito un premio: “Ero gasatissimo”. E ora? “Sono ancora gasatissimo, solo più stanco”. Le linee si sono moltiplicate, si è aggiunto il premio Tavoletta d’Oro ai cioccolatini ripieni, il servizio catering di pasticceria, ci sono i viaggi per le ricerche, c’è l’avantieindietro con la fabbrica vicino a Milano, ci sono le scadenze da calendario: “Abbiamo messo a punto un prodotto per San Valentino, e siamo al lavoro per la Pasqua”.

Noi invece siamo con Alberto Alemagna nello showroom di via Tortona

Sotto tunnel e montacarichi, al piano sopra gli uffici commerciali, scrivanie vista parco per una squadra tutta sotto i 35 anni d’età, mentre davanti a noi, nello spazio di cemento e vetrate, libri, scaffali, contenitori che vincono premi perché molto belli, contenuti perché molto buoni. Ultima apparizione, la linea “100% Frutta”, che ricopre di cioccolato la frutta allo stato puro, in arrivo il termometro dell’amore, si parla del 14 febbraio, ma ci si può dimenticare la classica forma a cuore, l’universo T’a propende per il geometrico.

E per il marrone: “Studiando il mercato ci siamo resi conto che si usavano solo rosso e nero, la tinta cacao si era persa per strada. Con T’a abbiamo deciso di rimetterla al centro, abbinandola a colori forti che ricordano il frutto del cacao”. Un gioco di “marrone +”, creatività, movimento, mentre scorrono gli eventi, qui dentro per Samsung o per il canale Sky, fuori i progetti per Nokia o Microsoft, dolcemente curati da questa piccola e flessibile azienda, che sa fornire qualsiasi quantitativo in tempi brevissimi, e snodarsi per sfruttare le ondate. Ora si naviga tra le uova, verso una Pasqua vestita di design, contenitore in formato parallelepipedo, contenuto, passando dritti alla sorpresa, di genere high tech.

Il tondo funziona, i dragées, confetti di arancia candita/mandorla/nocciola straricoperti di cioccolato, sono il best seller della ditta

La fascetta personalizzabile aiuta, ma soprattutto i sapori: “C’è molto lavoro manuale, sempre vincente”. Si parla d’ingrossamento (del dragées!!!) e lucidatura: “Lo strato che li ricopre va ben oltre gli standard, e asciuga in 4 ore, non nei meccanici 10 minuti. In bocca, si sente”. La visita è passata al bianco della fabbrica, l’estetica è tra la sterilizzazione e la fantascienza, Alberto é ancora gasatissimo, e dopo tanti anni di assaggi, ancora predilige? “Mandorla con cioccolato bianco, il massimo del dolce”. A seguire, cromaticamente parlando, ci sarebbero: nocciole, cannella, fragola, lampone, mirtillo, noce e pistacchio. Metteteli in fila voi, secondo le voglie, o seguendo l’ordine di una scatola di matite, con cui disegnare fumetti. La galleria fotografica sul cioccolato : http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/01/15/foto/l_ufficio_personale_di_alberto_alemagna-28120574/1/ Fonte: milano.repubblica.it

CIMBALI M2

Ultime Notizie

Carte Dozio