MILANO – Anno d’oro per la caffeicoltura in Perù. La produzione del paese andino ha raggiunto nel 2011 il livello record di 4,75 milioni di sacchi, maggiore del 18% a quello del 2010, stando ai dati diffusi dalla giunta nazionale del caffè (Jnc). Vola anche l’export che ha toccato i 4,37 milioni di sacchi portando nelle casse peruviane un importo stimato in quasi 1,4 miliardi di dollari, con un incremento a valore del 58% rispetto all’anno precedente.
La produzione del Perù
“Ci aspettavamo per il 2011 un calo ciclico della produzione, ma è accaduto l’esatto opposto, grazie al clima favorevole, agli investimenti in input da parte delle cooperative e ai nuovi arbusti entrati in produzione” ha dichiarato alla stampa il presidente della giunta César Rivas aggiungendo però che l’export potrebbe risentire nel 2012 della crisi economica in atto in Europa e negli Stati Uniti.
Secondo dati citati da Rivas, il comparto del caffè dà lavoro in Perù a 160 mila famiglie di piccoli e medi produttori, per circa un terzo organizzati in cooperative o associazioni. La superficie coltivata raggiunge i 390 mila ettari, di cui 120 mila ettari certificati.
“Il forte impulso dato allo sviluppo delle produzioni bio ci ha consentito di migliorare la qualità e l’immagine dei nostri caffè – ha dichiarato ancora Rivas – ricordando come ben 95 mila ettari di piantagioni siano coperti da certificazioni biologiche.
I piani della Jnc puntano a portare la superficie coltivata a 550 mila ettari per una produzione di 8,4 milioni di sacchi entro il 2025.