TREVISO – Le capsule sono un prodotto tanto amato dai consumatori dentro casa, quanto dannoso per l’ambiente. Il problema che pongono in termini di riciclo e quindi di sostenibilità nel momento di fine vita, non è ancora del tutto risolto, ma le strade proposte dalle aziende si stanno moltiplicando. E le capsule di plastica compostabile di derivazione vegetale sono già una buona strada.
Intanto un’idea arriva anche dal designer Federico Girotto che ha ideato un apricapsule che separa l’alluminio dai fondi caffè: Re-fè. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione di altri tre giovani componenti del team: Riccardo Sponchiado (ingegnere dei materiali), Valentina Lovat, (consulente di sostenibilità) e Gilberto Girotto (ingegnere gestionale).
Per capire come funziona questo strumento innovativo, li abbiamo intervistati direttamente.
Con quale idea e obiettivo nasce Re-fè? E perché ora?
“Siamo quotidianamente circondati dal problema dello smaltimento delle capsule usate: in alcuni casi possono essere restituite al venditore per garantire, almeno in parte, il loro riciclo, ma questo non è possibile con tutti i brand di capsule. Inoltre, molti consumatori di caffè in capsule vivono lontani da centri di riciclaggio e questo penalizza la catena del riciclo. Ci siamo scontrati con l’esigenza di amici e parenti che si trovavano periodicamente a dover percorrere chilometri in auto per raggiungere il centro di raccolta più vicino, oppure dedicare delle ore a separare manualmente ogni singola capsula dal caffè, diventando un impegno quotidiano.
Ci siamo chiesti come risolvere questo problema, partendo da una nostra esigenza, così abbiamo iniziato a fare ricerca sul mercato delle capsule e su eventuali soluzioni, trovando alcuni prodotti dal funzionamento simile ma cha non rispecchiavano i nostri valori.
Così ci è venuta l’idea di Re-fè: un apricapsule in grado di soddisfare le nostre esigenze, ma soprattutto i nostri principi. Non è stato facile trovare i materiali e i fornitori che fossero il più possibile vicini a casa e in linea con determinate caratteristiche. Al momento siamo soddisfatti della fase di prototipazione e attendiamo i feedback dai primi sostenitori del progetto.”
Come riesce a separare chirurgicamente il caffè usato dalle capsule in alluminio?
“Re-fè utilizza un sistema meccanico a pressione manuale, già presente nel mercato e utilizzato anche da altri apricapsule, che permette di svuotare le capsule in alluminio. Re-fè si differenzia per la modularità che premette di sostituire o riutilizzare i singoli componenti, il design estetico che lo rende un accessorio gradevole da tenere a vista in cucina, e la circolarità di Re-fè stesso e del rifiuto.”
Perché solo le capsule in alluminio e non quelle in plastica?
“Il sistema meccanico di Re-fè non è compatibile con le capsule in plastica.”
Che cosa significa che Re-fè è stampato in 3D?
“Re-fè è stampato con stampa 3D additiva da artigiani 2.0 locali. La stampa 3D è un metodo di produzione additivo che trasforma un filamento di materiale in un oggetto pronto all’uso progettato da designer e specialisti del settore. “
La sostenibilità è un punto di forza di tutto il vostro prodotto, in ogni suo aspetto: ci parlate delle sue caratteristiche green?
“L’idea dietro Re-fè è diminuire la nostra impronta ecologica. Per questo siamo cauti sia nel processo di produzione dell’apricapsule, che continuerà ad avere una grande componente di ricerca alla base, sia nel fine vita degli elementi che andranno incontro al riciclo o all’upcycling: l’alluminio è riciclabile infinite volte o può essere facilmente riutilizzato in modo creativo. Smaltendo la capsula nell’indifferenziata si perde un grande valore nel mercato e si incentivano processi di estrazione di altro alluminio vergine, con notevoli
conseguenze negative a livello ambientale e sociale. Inoltre, da non consumatori di caffè in capsule, speriamo che anche solo il motivo della nascita di questo progetto possa consapevolizzare sull’utilizzo del caffè in capsule e promuovere altre modalità di erogazione.”
È una soluzione che è sostenibile anche economicamente per il consumatore, o ha un costo elevato?
“Il prezzo sarà dettato da diverse variabili che tengono in considerazione le fasi di ricerca, design, comunicazione, materiali, fornitori e sviluppo, svolte da diversi giovani professionisti che si sono messi in gioco durante mesi di lavoro per trovare soluzioni di fornitori locali e start-up che lavorano nella ricerca e innovazione di materiali e manifattura additiva.
Il costo di uno strumento che cerca di risolvere un problema in un mercato di capsule di caffè monouso in crescita non è comparabile con il costo ambientale e sociale di continuare ad estrarre alluminio vergine dalle cave di bauxite in varie parti del mondo.
Il costo di Re-fè verrà ammortizzato dal suo molteplice uso, dalla vita duratura e dalla facile sostituzione dei componenti. “
Pensate in futuro di brevettare un Re-fè anche per il sistema Vertuo Nespresso?
“Ci piacerebbe che questo progetto ora ancora in fase di prototipazione diventasse una realtà per il futuro e quindi in grado di includere sempre più modelli di capsule compatibili con questo sistema di riciclaggio.”
Come ordinare e contattarvi
“È possibile pre-ordinare Re-fè e avere maggiori informazioni sul sito re-fe.com”