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lunedì 18 Novembre 2024
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McCafé: ecco il latte fresco pastorizzato di Brescia per il cappuccino

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BRESCIA – Da questa settimana Recappuccio, il latte fresco pastorizzato (sul mercato dal 2008) espressamente studiato dalla Centrale del Latte di Brescia per il canale bar, sarà utilizzato all’angolo caffetteria nei McDonald’s d’Italia nei McCafé. Un’efficace possibilità di scelta incontra allora un pubblico di fruitori sempre più attento ed esigente. Ne abbiamo parlato con Andrea Bartolozzi, direttore generale e commerciale della Centrale del Latte. «Il localismo, la brescianità nel senso agroalimentare ha trovato espressione in Centrale nel mix strategico tradizione e innovazione. I baristi lamentavano l’assenza di un latte da bar loro dedicato, per un cappuccio dalla schiuma compatta, durevole e cremosa. Con Recappuccio, venduto con soddisfazione in tutto il Centro-Nord e in crescita, si fanno da ben 4 anni i campionati italiani di caffetteria. Alcuni imprenditori bresciani licenziatari dei McDonald’s – strutture dinamiche e innovative, vere e proprie aree di business – hanno segnalato ai vertici della multinazionale la valenza di questo nostro prodotto e da lì è nata la partnership».

McCafé partner del clima aziendale sereno, il segreto del successo della Centrale del Latte:

«Qui non c’è il “padrun” che fiata sul collo: la motivazione è la condivisione della strategia da un lato e quindi la serenità dall’altro. Ma si badi bene, non è come un “mulino bianco”, perché la Centrale non è un’azienda a capitale pubblico in senso ortodosso: siamo su un libero mercato, facciamo profitti attraverso i canali di vendita né più né meno di altre aziende private, magari più grandi. Al popolo bresciano va il merito di aver sempre premiato con entusiasmo le nuove proposte, cosa che ha mantenuto alto il valore del marchio. I supermercati hanno dovuto accettare una gamma di prodotti locali assai più ampia di quanto accade in altre parti d’Italia, dove da Aosta ad Agrigento si tenta di omologare l’assortimento».

In un contesto quindi ormai globalizzato, i sistemi di conservazione e di trasporto prodotti permettono ad aziende distanti di essere competitive, in aree prima non concorrenziali”.

Come ha reagito la Centrale?

«La Centrale – con dimensioni più limitate rispetto ai big di settore – si è trovata come Davide con Golia. E se il mercato bresciano era, ed è, il nostro riferimento, da solo non sarebbe stato sufficiente per mantenere quei conti in ordine, con risorse da destinare agli investimenti, che abbiamo saputo garantire grazie alla crescita fuori provincia. La leva è stata dunque la combinazione tra qualità intrinseca (e durevole) dei prodotti e capacità d’innovazione. Fuori Brescia le produzioni di via Lamarmora sono anche a marchio di altre realtà che credono in un progetto con Centrale e nei suoi prodotti tecnologicamente innovativi. Il mascarpone Ambrosi a nostro marchio è esportato nel mondo e a sua volta Ambrosi produce per noi un ottimo grana grattugiato solo con forme bresciane. Un altro esempio: la Centrale è accreditata nel mondo anglosassone dal British Retail Consortium».

Si può dire che Recappuccio stia per estendere il suo «regno» anche alla maggior catena di fast food mondiale? «Davide può vincere contro Golia lavorando sulle specializzazioni, con produzioni artigianali dal valore aggiunto, fatte con rigore industriale. Prendiamo a Brescia gli spunti e le risorse per affrontare la guerra – scherza Bartolozzi -. E le voci sulla cessione di quote azionarie non ci preoccupano. Noi non creiamo problemi, bensì utili e dividendi che possono contribuire ad alleviare le difficoltà di bilancio del Comune». Fonte: Giornale di Brescia

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