MILANO – “Una tazzina di caffè distruggerà il mondo La filiera deve seguire le regole di rispetto dell’ambiente” Sostenibilità e mercati delle risorse primarie” del WWF stiamo consumando troppe risorse naturali mettendo a rischio la sopravvivenza del pianeta. Sul banco degli imputati ci sono caffè, carta, cotone e olio di palma. Forse è davvero venuto il momento di tirare il freno – I consumi dei 7 miliardi di abitanti della Terra – soprattutto della metà più ricca – sono assolutamente insostenibili e stanno mettendo a repentaglio la salute stessa del nostro pianeta. Tutti i prodotti, alimentari e non, che consumiamo quotidianamente hanno un impatto ecologico che, se diventa eccessivo, rischia di causare danni irreparabili.
WWF una riflessione sulla filiera
L’allarme lo lancia il WWF tramite il suo rapporto “Market Transformation – Sostenibilità e mercati delle risorse primarie” che mette in luce quali sono le filiere più critiche: caffè, carta e pasta di carta, cotone e olio di palma. Tutte materie prime di cui l’Italia è grande importatrice. Vediamo che cosa indica il WWF per il caffè Il caffè con le sue 470 mila tonnellate importate ogni anno nel nostro paese , è uno dei prodotti che caratterizzano l’Italia nel mondo. Eppure le coltivazioni intensive di caffè, e il trasporto dei chicchi tostati nelle torrefazioni italiane, possono costituire un problema se tutta la filiera industriale non segue regole di rispetto dell’ambiente.
Che fare?
Dovremmo quindi smettere di consumare buona parte di quello che compriamo ogni giorno? No, non per forza. Ma come spiega il WWF potremmo pretendere maggiore impegno e trasparenza dalle grandi multinazionali di caffè, carta, cotone e olio di palma affinché dichiarino sull’etichetta che i loro prodotti provengono da coltivazioni certificate che non danneggiano l’ambiente. E dobbiamo iniziare ad accettare il fatto che i prodotti che rispettano l’ambiente costino di più. Fonte: Wwf