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Confida: l’associazione presenta l’interrogazione al governo Pili

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MILANO – L’interrogazione al governo dell’onorevole Pili dopo la segnalazione della Confida, l’associazione di settore “Le banche chiedono commissioni per il deposito delle monete” Ecco il testo dell’interrogazione parlamentare dell’onorevole Pili al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell’economia e delle finanze Per sapere – premesso che: la Confida, Associazione italiana distribuzione automatica, aderente a Confcommercio, Imprese per l’Italia, ha segnalato all’interrogante la seguente situazione: la transazione per l’acquisto di prodotti dai distributori automatici avviene diffusamente per contante che – gestito direttamente dall’azienda e/o per il tramite di società di service – ha necessità di essere successivamente depositato presso le banche oppure divenire strumento di transazione con terzi (ad esempio supermercati o altri soggetti commerciali che hanno carenza e necessità di poter disporre – a loro volta – di un ammontare consistente di monete).

Confida si espone al governo

Nella pratica quotidiana le imprese si trovano ad affrontare aspetti di problematicità nei rapporti con le banche. Queste ultime, infatti, non accettano moneta contante, se non, in alcuni casi, applicando una cospicua «commissione» per accettarne il versamento. Da un lato il Governo impone alle imprese e ai cittadini, in genere, di limitare significativamente l’uso del contante e, dall’altro, le banche chiedono il pagamento di una commissione per ricevere il versamento del contante stesso. Il fenomeno, peraltro, presenta anche un rilievo sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine pubblico. Infatti, la permanenza di quantità significative di denaro contante presso le aziende per effetto dei ritardi e/o impossibilità di deposito presso banche e/o transazioni con fornitori e terzi, costituisce un pericoloso «richiamo» per la criminalità.

Numerosi, in tutta Italia, sono i fatti di cronaca caratterizzati da furti e rapine, anche con pregiudizio per l’incolumità delle persone, presso aziende del settore

Per effetto dell’articolo 12, comma 1, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante «Riduzione del limite per la tracciabilità del pagamento a 1.000,00 euro e contrasto all’uso del contante», convertito – con modificazioni – dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214, è vietato il trasferimento di denaro in contanti di importo pari o superiore a 1.000,00 euro tra soggetti diversi. L’operazione può avvenire solo per il tramite di banche, istituti di moneta elettronica e Poste italiane spa; la recente disposizione legislativa aggrava ulteriormente la situazione richiamata in premessa, arrecando particolare pregiudizio, sotto il profilo finanziario, alle imprese che gestiscono i distributori automatici dal momento che viene meno la sola possibilità residuale che era rappresentata – come sopra accennato – da forme dirette di transazione con fornitori e soggetti terzi.

Si realizza – di fatto – uno stallo nella gestione del contante, di una gravità tale da generare in tempi molto rapidi il paradosso per il quale l’impresa si trova nell’impossibilità di depositare in banca e/o trasferire a soggetti diverse importanti somme di denaro in moneta.

Confida: tutto questo, in ultima analisi, si traduce nell’impossibilità di provvedere alle normali operazioni amministrative e finanziarie necessarie per l’attività d’impresa

Con conseguenze devastanti ed, in alcuni casi, letali per l’azienda stessa -: se non ritenga il Governo di porre in essere con urgenza tutte le autorevoli ed urgenti iniziative, anche normative, volte a rendere obbligatorio per le banche il ritiro, il deposito e l’accreditamento del contante in moneta senza l’applicazione di commissioni che rappresentano un costo aggiuntivo per le imprese non tollerabile, anche alle luce delle recenti disposizioni normative promosse dal Governo; se, in subordine, non ritengano i Ministri interrogati di attivare urgentemente un tavolo di confronto con l’associazione Confida – che rappresenta la quasi totalità delle imprese del settore della distribuzione automatica – per elaborare iniziative normative in deroga al comma 1 dell’articolo del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.

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