NEW YORK – Gli stilisti italiani si stringono sotto l’immagine del caffè all’italiana per lanciare i loro piani benefici nell’ambito della moda. Perché dopo “il caffè gusto Nazioni Unite” con Renzo Rosso e l’economista Jeffrey Sachs promuovono l’iniziativa del patron di Diesel per combattere la povertà in Mali.
A questo è seguita ‘Fashion 4 Development’ (La moda per lo sviluppo), con il direttore di Vogue Italia, Franca Sozzani. La sede della diplomazia italiana presso il Palazzo di vetro continua a essere il salotto d’eccezione per ospitare iniziative umanitarie promosse dall’industria della moda, grazie all’iniziativa «Un caffè con…», che in passato ha ospitato anche il direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni e il comandante della missione Unifil in Libano, generale Paolo Serra.
‘Fashion 4 Development’ è il progetto sostenuto da Franca Sozzani, ora anche ambasciatore di ‘Buona Valontà ‘, che ha lo scopo di aiutare i giovani stilisti africani ad esportare il loro prodotto e creare quindi opportunità di sviluppo.
«Il binomio Nazioni Unite-moda italiana – ha detto l’ambasciatore alle Nazioni Unite Cesare Maria Ragaglini – si è rivelato un potente mezzo per mettere l’Italia in prima linea nel raggiungere gli obiettivi all’interno del Millennium Development. La moda è una delle risorse industriali italiane più qualificanti».
‘Fashion 4 Development’ (F4D) è una piattaforma globale che opera per mandare avanti le iniziative dello United Nations Millennium Development Goals. È di ieri l’annuncio che si impegnerà a portare allo stesso tavolo la comunità della moda ed i governi, la società civile, la stampa e le organizzazioni internazionali per lavorare di concerto e spingere l’industria della moda nel terzo mondo come via d’uscita dalla povertà.
«Stabilendo un legame tra moda e sviluppo – ha detto la Sozzani – possiamo creare opportunità lavorative nella comunità e quindi generare benessere e restituire a queste persone la dignità che meritano».