MILANO – In genere il sondaggio, il referendum è sulla caffetteria. In Russia invece hanno portato il sondaggio, in questo caso sulle imminenti elezioni, nei bar di una importante catena. Così la febbre elettorale ha un retrogusto al cappuccino: la popolare catena di caffetterie Caffè Koffein ha indetto una curiosa votazione, in svolgimento parallelo alle vere presidenziali.
Al momento dell’ordinazione i clienti hanno il diritto di scegliere uno dei cinque candidati al titolo di presidente, il cui viso si vedono poi ritratto con la polvere di cioccolata o di cannella sulla schiuma del proprio cappuccino fatta passare attraverso una forma d’acciaio.
Russia, il bagno di schiuma per Prochorov
E i sondaggi del caffè si sono rivelati essere contrari a quelli reali, con un netto stacco di Mikhail Prokhorovn che si è attestato ad un 42,5% di ritratti al cioccolato, staccando nettamente l’attuale premier Vladimir Putin, fermo al 22,7% di cappuccini.
A seguire il leader ultranazionalista Vladimir Zhirinovski (11,6%), il capo dei comunisti Ghennadi Ziuganov (8,4%) e quello di Russia Giusta Serghiei Mironov (7,6%). I risultati sono trasmessi in tempo reale da alcuni schermi che sono posizionati in ogni caffè.
Sensibilizzare gli elettori
Il nome dell’iniziativa è «Vota e non perderai», e la Koffein ha assicurato che si tratta non di semplice pubblicità ma anche di un tentativo di sensibilizzazione degli elettori.
«I russi sono diventati estranei alla necessità di scegliere e Koffein offre una riflessione ristoratrice, pratica, e ricorda in generale come fare una scelta», ha spiegato Nikita Zhitlov, direttore marketing della catena.
L’effetto della riproduzione dei loro volti sul cappuccino è vario: se Prokhorov è ritratto sorridente, Putin ha un’espressione rimpassibile, Zhirinovski ha fattezze di una maschera, Ziuganov mostra il broncio e Mironov è sembrato ai più una rievocazione di Hitler, grazie ai suoi baffetti.
La votazione è aperta anche agli stranieri e tutti i partecipanti hanno il diritto a un caffè gratis nel giorno delle elezioni, quelle vere.