BUFFALO – Una notizia che arriva dagli Stati Uniti, ha come protagonista la catena di caffetterie realizzata da Howard Schultz, Starbucks: a Buffalo, nello stato di New York, è nato il primo store del marchio sindacalizzato. Al suo interno, la votazione dei partners è andata a favore della rappresentanza sindacale, 19 sì contro 8 no. A diffondere la novità la stampa statunitense, che sta seguendo la vicenda ancora aperta sul conteggio dei voti via posta, relativi ad altri due negozi nella stessa zona.
Starbucks: a Buffalo i dipendenti hanno votato per aderire a Workers United
Un’affiliata del Service Employees International Union. Il conteggio dei voti per un terzo negozio nello stato di New York si è concluso senza un risultato definitivo perché un numero di schede elettorali era ancora in fase di revisione. Parliamo di un processo che potrebbe estendersi sino all’inizio del prossimo anno, secondo Ian Hayes, un avvocato del sindacato.
“Continueremo ad ascoltare”, ha detto Rossann Williams, presidente di Starbucks North America, in una lettera ai dipendenti dopo il voto. “Questi sono risultati preliminari senza che ci siano cambiamenti immediati nella nostra relazione con i partner mentre il processo NLRB continua”.
Un piccolo passo che però può fare da apripista
L’elezione svolta a Buffalo ha coinvolto in tutto poco più di 100 lavoratori, sicuramente una piccola parte dei circa 220.000 dipendenti di Starbucks nei suoi coffee shop degli Stati Uniti.
Ma anche così, la vittoria sindacale potrebbe incoraggiare altri baristi a lanciare iniziative organizzative in alcuni degli oltre 8.000 altri caffè statunitensi di proprietà dell’azienda. Già, altri tre negozi della zona di Buffalo e un negozio a Mesa, in Arizona, hanno presentato una petizione al National Labor Relations Board per aderire al sindacato.
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