PIACENZA – Dedichiamo questa notizia ai docenti di sala e bar di tutti gli istituti professionali d’Italia che ci leggono ogni giorno. Ai quali segnaliamo che ci possono sempre inviare le notizie relative alle attività dei loro istituti. Nell’ambito del “Progetto Professionale” rivolto agli Istituti professionali della Regione Emilia Romagna per ridurre la dispersione scolastica, il 12 marzo 2012 gli studenti della classe 1C dell’Istituto Alberghiero Marcora di Piacenza, accompagnati dai Maestri del Lavoro Roberto Girasoli, Luigino Taramino, Roberto Mori e dai docenti professoressa Bruna Cavuoti e professor Angelo Cino hanno visitato la torrefazione Musetti. La visita era finalizzata, oltre alla conoscenza dell’azienda e alle procedure per la torrefazione del caffè a raccogliere la testimonianza del sig. Luigi Lupi responsabile della “Latteart Coffee School” vera scuola italiana per professionisti del caffè espresso, tra le più qualificate a livello mondiale.
Luigi Lupi da Musetti per fare formazione
Siamo stati ricevuti dalla responsabile della qualità, Dr.ssa Alessia Girasoli, che ci ha presentato il responsabile della formazione sig. Luigi Lupi campione italiano 2002 nel campionato di caffetteria organizzato da S.C.A.E. (Speciality Coffee Association of Europe), e conosciuto in tutto il mondo grazie alla sua tecnica, velocità ed eleganza nel lavoro. Dopo una prima dimostrazione in sala bar, con la descrizione delle tecniche ottimali per la preparazioni dei caffè e cappuccini, si è passati ad una dimostrazione pratica della realizzazione di cappuccini “decorati” tra l’ammirazione e lo stupore dei ragazzi. Ci siamo quindi preparati per la visita al reparto produzione: tostatura e confezionamento del caffè.
È stata illustrata la classificazione del caffè in Arabica e Robusta e le qualità delle varie mono-origini
Gli intenditori ed esperti dell’assaggio dei caffè esprimono dei giudizi qualitativi sulle varie mono-origini per stabilire l’acquisto di un determinato lotto e sulle miscele prodotte dalla torrefazione. Piccola e gradita lezione di geografia che ci ha fatto conoscere le varie provenienze dei chicchi: Centro e Sud America, Africa e Medio Oriente. Ogni mono-origine ha le sue caratteristiche organolettiche che vengono individuate dagli specialisti addetti a realizzare le miscele tipiche e specifiche di ogni torrefazione.
Il risultato di questo importante lavoro fa la differenza tra le varie torrefazioni a livello nazionale ed internazionale
La Musetti ha una tradizione di qualità particolarmente apprezzata. Dopo l’esame di geografia, abbiamo assistito alla TORREFAZIONE di un lotto di Arabica: circa 180 kg in 16 minuti (tostatura lenta). Dopo la torrefazione ed il rapido controllo, si è seguito il confezionamento sotto vuoto. Particolare attenzione viene posta a non fare entrare aria che danneggerebbe la qualità finale, per questo motivo ogni confezione ha una speciale valvola, unidirezionale, per fare uscire l’anidride carbonica prodotta dal caffè all’interno delle confezioni nelle prime 48 dopo la tostatura.
Finita la visita al reparto produzione, ci siamo recati nella sala conferenze dove è stata data possibilità di porre domande specifiche sul ruolo “del Barista”.
Luigi Lupi ha illustrato il suo percorso professionale, iniziata in modo del tutto casuale
Era infatti un perito industriale inviato in Venezuela al seguito di alcune macchine prodotte in Italia. Ha visto ed apprezzato il lavoro che veniva fatto dal barista del luogo ed ha rubato le nozioni e le manualità pratiche e tecnologiche fino ad esserne affascinato. Ha cominciato così la sua vera vocazione fino ad essere un “barista” a livello internazionale. Non è stato facile ma con la caparbietà e perseveranza e dedizione ci è riuscito. É arrivato ai massimi livelli in gare internazionali.
Attualmente continua la collaborazione con la Musetti anche a livello internazionale, dove il suo scopo è formare dei professionisti dell’espresso italiano in tutto il mondo. Ha più volte sottolineato che ci vuole il “Pezzo di carta” per poter accedere a posizioni importanti di carriera ed ha invitato i ragazzi a darsi da fare: studiare, studiare, studiare. Il suo motto è: passione, lavoro, lavoro, lavoro.