MILANO – Il cambiamento climatico – tema, in questi giorni, alla ribalta dell’attualità mondiale – potrebbe rendere più amaro anche il gusto della nostra tazzina quotidiana di caffè. Lo dice uno studio condotto da professori, ricercatori e dottorandi delle università di Montana State e Tufts, in collaborazione con gli esperti della Coffee Science Foundation, il braccio scientifico e di ricerca della Sca.
Ha dato il suo contributo anche la Texas A&M University, presso la quale opera il prestigioso Center for Coffee Research.
Il lavoro è stato pubblicato lo scorso mese sulla rivista scientifica Frontiers in Plant Science. Il suo titolo completo: “Cambiamento climatico e qualità del caffè: una revisione sistematica degli effetti delle variazioni ambientali e di gestione sui metaboliti secondari e sugli attributi sensoriali della Coffea arabica e della Coffea canephora“.
Una ricerca secondaria imponente per la sua mole. I ricercatori hanno infatti passato in rassegna e analizzato circa 1.600 studi peer reviewed (cioè già sottoposti a revisione paritaria), pubblicati tra il 2000 e il 2018.
“Sin qui le ricerche si erano concentrate soprattutto sull’impatto del cambiamento climatico sulla produttività” spiega Selena Ahmed, professoressa associata del dipartimento per la salute e lo sviluppo umano di Montana State University, tra gli autori principali dello studio.
L’impatto del cambiamento climatico sulla qualità
Ma gli studi più recenti hanno cominciato a esaminare anche l’impatto del cambiamento climatico sulla qualità.
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