MILANO – Anche per Usda, il prossimo raccolto brasiliano sarà da record. Questo almeno il responso del rapporto semi annuale del servizio agricolo estero del minagricoltura americano, i cui dati costituiscono la base per l’elaborazione delle statistiche ufficiali del dicastero di Washington.
Secondo l’ufficio agricolo commerciale di San Paolo, che ha approvato il report redatto da uno specialista locale, la produzione 2012/13 raggiungerà il volume record di 55,9 milioni di sacchi, in crescita del 13% rispetto al dato (confermato rispetto all’ultimo report del novembre scorso) di 49,2 milioni di sacchi registrato nel 2011/12.
Per il Brasile si tratterebbe del raccolto più abbondante di sempre, superiore del 2,57% al precedente record di 54,5 milioni di sacchi del 2010/11. L’indagine sul campo alla base della stima è stata compiuta tra febbraio e aprile e ha interessato i 3 principali stati produttori del paese (Minas Gerais, Espírito Santo e San Paolo).
Ulteriori dati sono stati acquisiti attraverso le istituzioni statistiche nazionali e locali, le associazioni dei produttori, le cooperative e il commercio. Il raccolto di arabica è destinato a raggiungere i 40,2 milioni di sacchi, in crescita del 16% rispetto al 2011/12, ma inferiore del 3,8% rispetto al 2010/11. La differenza la farà dunque il raccolto di robusta (conilon), che si attesterebbe a 15,70 milioni di sacchi, in crescita dell’8,28% rispetto al 2011/12 e del 23,6% rispetto al 2010/11, grazie principalmente alle elevate aspettative produttive nell’Espírito Santo, massimo produttore brasiliano di questa varietà. L’area coltivata è stimata in 2,398 milioni di ettari, dei quali 2,13 milioni produttivi, in lieve calo (-05%) rispetto all’annata precedente.
Cresce leggermente, rispetto al 2011/12, la densità di coltivazione, che raggiunge i 2.842 arbusti/ha (+3,8%) evidenziando una concentrazione di arbusti per ettaro nettamente più elevata nelle aree in formazione (3.545 arbusti/ha) rispetto a quelle in produzione (2.754 arbusti/ha). Stando a questi dati, la resa media per ettaro raggiungerebbe il valore record di 26,34 sacchi/ha, in consistente crescita rispetto ai 22,88 sacchi/ha del 2011/12 e ai 25 sacchi/ha circa del 2010/11.
Per l’anno di mercato 2012/13, il report prevede un export di caffè in tutte le forme pari a 34 milioni di sacchi, in crescita del 12% per effetto della maggiore disponibilità di prodotto. Gli imbarchi di caffè verde e di caffè solubile sono stimati rispettivamente in 30,63 e 3,3 milioni di sacchi, con il rimanente costituito da caffè torrefatto. Gli arabica brasiliani rimangono competitivi sui mercati internazionali nonostante i maggiori costi di produzione, grazie anche al parziale svalutarsi del real nei confronti del dollaro negli ultimi mesi del 2011.
Il dato sull’export relativo al 2011/12 è stato rivisto al rialzo a 30,3 milioni di sacchi, contro i 29 milioni indicati nel report di novembre. La share del caffè verde e del solubile è stimata rispettivamente in 27,25 milioni e 3 milioni di sacchi. La minore disponibilità di caffè da altre origini ha fatto crescere la domanda di caffè brasiliani, compresi gli arabica lavati e semi lavati.
I consumi interni per l’anno di mercato 2012/13 sono stimati in 20,76 milioni di sacchi (corrispettivo caffè verde), di cui 19,58 di torrefatto e 1,18 di solubile, in crescita del 3,5% sull’anno precedente. Tali dati riflettono le cifre della più recente indagine sui consumi interni condotta dall’associazione brasiliana dell’industria del caffè (Abic). Secondo l’Abic, l’industria brasiliana ha trasformato, nell’arco del periodo novembre 2010-ottobre 2011, 19,72 milioni di sacchi di caffè verde, con un incremento dei volumi pari al 3% circa rispetto all’analogo periodo immediatamente precedente.
Il fatturato complessivo dell’industria è stimato in 7 miliardi di reais o 2,75 miliardi di euro. Il prezzo medio al dettaglio di un chilogrammo di caffè era pari, a dicembre 2011, a 13,26 reais (circa 5,2 euro al cambio attuale). Il consumo pro capite 2011 è stimato in 4,88 kg: quasi il 25% in più rispetto a 10 anni or sono. Gli stock finali 2012/13 sono previsti a 2,93 milioni di sacchi, pari a 1,14 milioni in più rispetto all’anno precedente.
Conab non ha ancora reso noti i risultati della sua stima sull’entità delle scorte del settore privato alla data del 31 marzo 2012.