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venerdì 22 Novembre 2024
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L’Irish Coffee senza alcol? Ecco la nuova tendenza dei pub irlandesi per astemi

L'Irish pub ha fatto scuola in mezzo mondo e negli anni si è imposto come un modello per i pubblici esercizi. La classica atmosfera dei locali irlandesi si è così diffusa rapidamente e un po' a tutte le latitudini si può contare su alcuni punti fermi: birra, whisky e l'intramontabile irish coffee. Un format vincente per anni viene però ora messo in discussione nel suo Dna per cogliere i nuovi trend del mercato

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DUBLINO – Ma ve lo immaginereste mai un Irish Coffee senza un goccio d’alcol dentro? Forse sembra di snaturare eccessivamente un’immagine ben precisa legata ai tipici Irish pub in cui ci si incontra tra amici di bevute, ma la verità è che negli ultimi tempi si stanno affermando le loro versioni alcol-free. Una piega salutista che può risultare una ventata di aria fresca per un settore ormai particolarmente statico. Leggiamo in cosa consiste questa tendenza, dall’articolo di Maicol Mercuriali su italiaoggi.it.

Irish Coffee sì…ma senza “spirito”

L’Irish pub ha fatto scuola in mezzo mondo e negli anni si è imposto come un modello per i pubblici esercizi. La classica atmosfera dei locali irlandesi si è così diffusa rapidamente e un po’ a tutte le latitudini si può contare su alcuni punti fermi: birra, whisky e l’intramontabile irish coffee. Un format vincente per anni viene però ora messo in discussione nel suo Dna per cogliere i nuovi trend del mercato: da una parte ci sono giovani che amano bere molto più responsabilmente rispetto al passato e dall’altra ci sono paesi in cui l’alcol non è molto tollerato.

E così nasce l’Irish pub alcol-free

Potrebbe sembrare un controsenso associare a questa tipologia di locali un’offerta di drink senza una sola goccia di alcol, ma il format è già stato sperimentato a Dublino da un paio di anni: nel 2019, infatti, è stato aperto The Virgin Mary, che ora si appresta a diventare una catena internazionale ed espandere la propria attività nel Medio Oriente, come racconta il quotidiano britannico The Independent.

L’idea parte da un’analisi del mercato. I giovani di oggi bevono meno dei loro genitori e sui social gli influencer più seguiti promuovono stili di vita salutari. Secondo l’Iwsr, società britannica che analizza il mercato internazionale delle bevande, entro il 2024 il giro d’affari delle proposte «a basso contenuto di alcol» aumenterà di quasi il 30% in dieci grandi paesi. E proprio questi elementi hanno spinto i titolari di The Virgin Mary a spingere sul pub per astemi: il locale non serve alcolici di nessun tipo, ma le proposte sono tutt’altro che piatte, tanto che dal 2019 a oggi a Dublino è diventato un punto di riferimento per tanti appassionati di cocktail analcolici.

Vaughan Yates, che lo ha aperto nel 2019, spiega a The Independent che il suo locale piace a tutti i tipi di persone, ma che le donne sono particolarmente affezionate. Ora l’imprenditore assieme al suo team sta lavorando per creare una catena di pub alcol-free. «Se funziona a Dublino può funzionare ovunque», dice la sua socia Sarah Connolly. Gli irlandesi guardano al Medio Oriente per crescere: un punto vendita in franchising aprirà ad Abu Dhabi entro la fine dell’estate con un nome «laico», Tvm; un’altra inaugurazione potrebbe seguire a stretto giro in Arabia Saudita.

A seguire l’apertura negli Emirati c’è Niveen Ibrahim, il quale è convinto che questo locale possa promuovere la cultura irlandese fuori dai soliti schemi: il nuovo Tvm aprirà in un centro commerciale, puntando così sia a un pubblico di stranieri sia di clienti emiratini, che altrimenti non entrerebbero mai in un pub che serve alcolici. Secondo Yates la sua offerta può fare breccia nel mercato di Abu Dhabi: per l’imprenditore sarà tutto decisamente irlandese, anche senza alcol. «E i bagni», ribadisce con un pizzico di ironia, «saranno più puliti».

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