MILANO – Il gelato è tutto uguale? E se è vero che ci sono delle differenze sostanziali tra un prodotto e l’altro, come potremmo saperlo? A rispondere a queste domande ci ha pensato Altroconsumo, che ha condotto diversi test per confrontare alcune tipologie tra loro per trarne le dovute conclusioni: calorie, ingredienti, valori nutrizionali, scandagliati al microscopio per capire che cosa introduciamo nella nostra dieta (soprattutto in periodo estivo). I risultati della ricerca sono stati pubblicati su adnkronos.com, che ora noi riportiamo.
Gelato confezionato: l’analisi sui valori nutrizionali
Inizia così l’articolo su adnkronos: Cono, coppetta, biscotto, ghiacciolo, sorbetto, sullo stecco, snack. Sono stati confrontati etichetta e valori nutrizionali di oltre 150 prodotti confezionati. Sono stati analizzati ingredienti e valori nutrizionali di oltre 150 gelati. Coni, coppette, sullo stecco, tanti i gusti presi in considerazione.
Continua su adnkronos l’indagine di Altroconsumo: “Abbiamo preso in considerazioni gelati diversi tra loro, per gusto, dimensione e tipologia (cono, coppetta,…) e li abbiamo confrontati basandoci essenzialmente sulle loro caratteristiche nutrizionali e di conseguenza sulla loro composizione.
Attribuito ai prodotti un punteggio da 1 a 100, calcolato in base alle caratteristiche nutrizionali e alla lista degli ingredienti
• Valori nutrizionali: per valutare il contenuto calorico, la quantità di zuccheri, sale, fibre proteine, etc…ci siamo basati sul Nutriscore, il sistema di etichettatura frontale adottato in Francia e in altri Paesi dell’Unione Europea. Il Nutriscore valuta negativamente il valore energetico, il contenuto in grassi saturi, zuccheri e sale dei prodotti e li penalizza all’aumentare di questi valori. Per contro valuta positivamente il contenuto di fibra, proteine e di frutta, verdura, legumi e all’aumentare di questi valori, il giudizio migliora.
• Lista degli ingredienti: abbiamo concentrato la nostra attenzione su aromi e additivi, la cui eventuale presenza può incidere negativamente sul punteggio finale che attribuiamo ai prodotti.”
Altroconsumo su adnkronos: “Per quanto riguarda gli additivi, teniamo presente che non sono tutti uguali. Nella nostra banca dati sono classificati in 4 categorie:
• accettabile;
• tollerabile, da tenere sotto controllo per alcune fasce della popolazione;
• poco raccomandabile;
• da evitare.
In base a questa classificazione, non abbiamo penalizzato la presenza di additivi che definiamo accettabili, ma abbiamo penalizzato la presenza degli altri, dando un maggior peso agli additivi che consideriamo poco raccomandabili o addirittura da evitare.”
Altroconsumo ancora su adnkronos: “Anche la presenza di aromi ha inciso negativamente sulla valutazione del prodotto, con una distinzione: la presenza di “aromi naturali” è stata penalizzata meno della presenza di “aromi”, cioè di sostanze di natura sintetica.
Infine, nel definire il nostro indice di qualità, abbiamo tenuto conto anche della porzione dell’alimento.
Quindi, tenendo conto degli aspetti nutrizionali, degli additivi ed in particolare del tipo di additivo, degli aromi, e della porzione dell’alimento, abbiamo ottenuto un numero, da 1 a 100, che ci fornisce un’indicazione utile per orientare le nostre scelte.”
Come scegliere il gelato confezionato
Riprende adnkronos da Altroconsumo: “Cono, coppetta, biscotto, ghiacciolo, sorbetto, sullo stecco, snack… C’è un gelato per tutti i gusti! Ma come sceglierli? Abbiamo confrontato etichetta e valori nutrizionali di oltre 150 prodotti confezionati.
Cosa c’è di meglio, con l’arrivo del caldo, di un bel gelato? Per accontentare il nostro palato le possibilità sono tante: dalla gelateria al gelato confezionato, dai coni alle coppette al gelato in vaschetta. E poi ci sono le diverse tipologie: sorbetti, granite, gelati alla frutta, alle creme. E noi abbiamo analizzato ingredienti e valori nutrizionali di oltre 150 gelati.”
Quanti tipologie di gelato esistono
Non esiste una legge che definisca il gelato e le differenti tipologie, né per quanto riguarda il gelato artigianale, né per quanto riguardo quello “industriale”. Esiste però un Codice di Autodisciplina per i prodotti della gelateria industriale (volontario) che ci può aiutare nella classificazione.
• Il “gelato al latte” deve contenere proteine del latte (almeno il 2%) e almeno il 2,5% di grassi del latte (non sono ammessi grassi idrogenati o altri grassi che non derivino dal latte). Per chiamarsi “gelato alla panna”, invece, i grassi del latte devono essere almeno l’8%.
• Per i gelati allo yogurt, bisogna fare attenzione alla denominazione: se è “gelato allo yogurt”, allora lo yogurt è almeno il 40% della miscela totale del gelato; se, invece, c’è scritto “gelato con yogurt” allora la quantità minima di yogurt prevista scende al 20%.
• Nel “gelato alla frutta”, questa non deve essere inferiore al 15% (il 10% nei gelati agli agrumi e alla frutta esotica), mentre l’indicazione “sorbetto alla frutta” indica un prodotto in cui frutta deve essere almeno il 25% (15% se di agrumi e frutta esotica) e, in questo caso, non è prevista l’aggiunta di grassi.
• Nel ghiacciolo alla frutta la quantità di frutta presente (succo e/o polpa) deve essere almeno il 10% (5% nel caso di agrumi, frutta esotica e a guscio). È consentita l’aggiunta di aromi ma nel caso in cui la quantità di frutta sia inferiore ai parametri indicati, è obbligatoria la denominazione “ghiacciolo al gusto di…” o “ghiacciolo all’aroma di…”.
• Attenzione al gelato ricoperto: se l’indicazione è “ricoperto di cioccolato”, questo deve costituire almeno il 50% della copertura, mentre se la denominazione è “ricoperto al cacao”, il cacao è almeno il 5%.
Dal punto di vista nutrizionale
Mangiare un gelato a fine pasto può rovinarci la linea? Meglio come spuntino? E se mangiassimo un gelato a pranzo, come sostituto del pasto? Per rispondere a queste domande bisogna tener presente che il gelato è un prodotto con poche proteine, praticamente senza fibre né vitamine, ma al contrario è ricco di zuccheri e, a seconda delle tipologie, può contenere molti grassi. Non si tratta quindi di un alimento equilibrato e bilanciato.
Per questo è meglio non utilizzarlo come sostituto del pasto, se non occasionalmente. Quanto alle calorie, il loro contenuto varia molto, a seconda del gusto (in genere le creme sono più caloriche dei gusti alla frutta), della tipologia (per un ghiacciolo le calorie sono circa 45, mentre per un biscotto sono in media 250) e della porzione (le versioni mini permettono di risparmiare parecchie calorie).