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venerdì 22 Novembre 2024
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CONFERENZA DELLA FONDAZIONE ILLY – La Rivoluzione Silenziosa delle donne nel mondo del caffè

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TRIESTE – Il capo delle operazioni dell’Ico Mauricio Galindo è stato invitato a fare da moderatore alla prima Conferenza sulle donne nel mondo del caffè, organizzata a Trieste il 27 e il 28 marzo dalla Fondazione Ernesto Illy.

“Promuovere la Rivoluzione Silenziosa attraverso l’educazione e l’accesso” – questo il tema della conferenza – ha toccato vari temi attinenti al ruolo della donna lunga l’intera catena di valore del caffè.
Riportiamo di seguito il discorso di apertura pronunciato da Galindo (fonte:Ico).

È un onore e un piacere essere qui tra voi con il compito di pronunciare il discorso di apertura e moderare un evento che ha lo scopo di cogliere essenza e significato della cosiddetta “rivoluzione silenziosa” che le donne stanno conducendo nel mondo del caffè.

Il caffè è senza dubbio una commodity dalle caratteristiche uniche tra tutti prodotti tropicali, non soltanto in ragione del suo significato economico (l’Ico ha recentemente stimato in 170 milioni di dollari il valore globale della catena di valore del caffè in termini di consumi totali), ma anche per le peculiarità uniche – in termini di complessità, tracciabilità e differenziazione – da esso espresse in misura crescente e per le ricche connotazioni culturali presenti nella sua lunghissima e laboriosa filiera.

Si dice spesso che il caffè è la seconda materia prima di esportazione dei paesi in via di sviluppo dopo il petrolio. Al di là dell’opinabilità di questa affermazione rimane il fatto che la sopravvivenza di qualcosa come 25 milioni di contadini dipende direttamente dal esso. In alcuni paesi, il caffè rimane la prima fonte di valuta pregiata, fondamentale dunque per le economie di numerose nazioni.

Ma anche laddove l’industrializzazione ha preso piede e l’agricoltura è stata superata da altri settori, in termini di fatturato totale, l’impatto sociale che la coltura del caffè riveste sul benessere delle popolazioni rurali rimane enorme, con le conseguenti implicazioni, ben note, sugli standard di vita dell’intera collettività.

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                     Mauricio Galindo

La pace e la sicurezza dipendono in buona parte dalla capacità di garantire alle popolazioni rurali pane ed educazione. Ne sono ben consapevoli quei paesi, come la Colombia, che hanno deciso di erogare sussidi a favore dei produttori di caffè quando i prezzi internazionali sono scesi sotto i costi di produzione.

In oltre 10 anni di esperienza nel settore del caffè sono venuto a contatto con realtà molto diverse nei vari paesi che ho avuto modo di visitare. Un aspetto che ha catturato la mia attenzione – tanto nel tessuto produttivo, quanto in ambito cooperativistico, commerciale o decisionale – è la crescita lenta, ma costante, del numero di donne che rivestono posizioni di potere.

Nonostante i perduranti squilibri nella distribuzione di genere, qualcosa sta cambiando e sempre più donne sono coinvolte nei processi decisionali, sempre più donne sono pronte a sfidare lo status quo e osano prendere il destino nelle proprie mani, per migliorare la propria vita e quella di chi le circonda. Va da sé che ciò non è cosa facile.

Sfidare i pregiudizi ancestrali radicati nella tradizione, che assoggettavano la donna al peso del lavoro senza avere alcuna voce a capitolo nella distribuzione del reddito ha richiesto e richiede una grande dose di coraggio e determinazione. Ma sempre più donne stanno raccogliendo tale sfida cambiando così, radicalmente, sé stesse e il mondo che le circonda.

Tra gli ambiti-chiave in cui il ruolo della donna sta avendo un impatto positivo nel mondo del caffè si annoverano: la gestione produttiva, il miglioramento qualitativo dei prodotto, l’elevamento delle condizioni di vita e dei redditi delle famiglie, il trasferimento del sapere, l’educazione di seconda generazione, la migrazione dalle grandi proprietà gestite dagli uomini ai microimpianti gestiti dalle donne, nonché lo sviluppo di abilità specifiche (cup tasting, ma anche altre).

Questi sono soltanto alcuni degli esempi che verranno oggi illustrati dalle testimonianze degli oratori. Siamo qui quest’oggi per iniziativa e grazie alla generosità della Fondazione Ernesto Illy, con la volontà di dare voce a queste esperienze – per la prima volta – in un evento collettivo, che riunisca le molteplici esperienze maturate in ogni angolo del mondo da grandi donne che incarnano i progressi resi possibili da questa rivoluzione in atto.

La Fondazione Ernesto Illy è convinta che sia possibile dare impulso a questa “rivoluzione silenziosa” delle donne nel caffè attraverso la condivisione delle esperienze, in modo da far sì che, in un futuro prossimo, essa diventi un punto focale nella raccolta, nello studio e nella diffusione di idee volte a migliorare i rapporti con i produttori, i modelli sostenibili e la qualità del prodotto.

Un obiettivo – questo – che condivido pienamente essendo fermamente convinto che il potere dell’esperienza umana sia un incentivo fondamentale al cambiamento.

Spesso maturiamo la capacità di fare le cose attraverso le esperienze di altri che ci hanno preceduto. In ciò risiede il significato più profondo dell’evento al quale stiamo per dare inizio: la speranza di riuscire a ispirare e motivare, attraverso di esso, tutti gli uomini e tutte le donne le cui vite sono strettamente legate al caffè.

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