ROMA – Più di un anno di pandemia e ci si chiede come tutte le misure per contenerla abbiano influenzato il mercato del caffè: tra horeca paralizzato, viaggi quasi azzerati, fiere digitalizzate, smartworking, la domanda è lecita. Andando oltre l’Italia, leggiamo che cosa è successo in Polonia. La fote è l’Istituto per il commercio estero italiano ice.it.
Polonia e pandemia: come sta il caffè?
Dallo scorso marzo 2020 successivi lockdown hanno causato, tra l’altro, la chiusura di bar e ristoranti anche in Polonia e provocato lo spostamento del lavoro dagli uffici alle abitazioni.
Tuttavia, tali mutamenti non hanno causato un calo del consumo di caffè, un rito che è entrato ormai nelle abitudini quotidiane di milioni di polacchi.
I polacchi sono diventati “home” baristi
Durante i lockdown, la vendita di caffè in chicchi e di accessori per la preparazione del caffè, è aumentata notevolmente.
Nel periodo gennaio-novembre 2020, il valore del mercato delle macchine per caffè espresso è stato stimato in oltre 900 milioni di PLN (oltre 204 milioni di Euro), registrando un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Attualmente, circa 3 milioni di case polacche hanno una macchina da caffè, il che significa che il 20% delle famiglie è consumatore abituale di caffè all’italiana.
Senza contare che il caffè è uno dei prodotti alimentari più acquistati online ed è, al primo posto fra i prodotti alimentari italiani importati dalla Polonia.