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lunedì 25 Novembre 2024
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VIETNAM – Export in ripresa, ma ancora inferiore all’anno scorso

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MILANO – Export vietnamita in forte ripresa durante il mese di marzo. Stando a dati provvisori, diffusi venerdì dall’Ufficio Generale di Statistica (Gso, secondo l’acronimo inglese), il primo produttore mondiale di robusta ha esportato, il mese scorso 220.000 tonn di caffè (3,67 milioni di sacchi), con un incremento del 39,3% rispetto allo stesso mese dell’anno passato.

Se confermato, tale dato supererebbe di molto le previsioni dei traders, comprese tra le 150.000 e i 180.000 tonn. Già a metà mese – secondo dati dello stesso Gso – gli imbarchi avevano raggiunto le 137.101 tonn.

Sensibilmente aggiornato al rialzo, inoltre, l’export di febbraio, che l’Ufficio ha portato 184.100 tonn (contro le 160.000 precedentemente indicate), anch’esso in fortissima crescita (+83,4%) rispetto allo stesso mese del 2013.

Sulla base delle cifre sopra indicate, il totale dell’export nei primi 6 mesi dell’annata caffearia (ottobre-marzo) si attesterebbe a 821.000 tonn, tutt’ora in lieve calo (-5,6%) rispetto all’analogo periodo del 2012/13.

Va osservato, allo stesso tempo, che l’export nel corso dei primi 3 mesi dell’anno solare 2014 è stato pari a 601.000 tonn e ha portato nelle casse vietnamite 1,7 miliardi di dollari, pari a un incremento del 24,8% a volume e del 13,8% a valore rispetto al primo trimestre dell’anno scorso.

Germania e Usa continuano a essere i principali clienti del Vietnam, con una quota rispettivamente del 14,53% e del 9,78%.

Caffè bene rifugio

I produttori vietnamiti potrebbero ridurre fortemente le vendite nei prossimi mesi e tenere il caffè nei magazzini, in attesa di una ripresa dei prezzi. Lo ha dichiarato l’analista di BNP Paribas Keith Flury durante la recente Convention Nca.

In passato, i coltivatori erano costretti a dare via parte del loro raccolto in questo periodo dell’anno, anche se i prezzi non erano vantaggiosi, per coprire i costi di irrigazione e pagare i debiti.

Ma da alcuni anni a questa parte i guadagni sono aumentati e la liquidità è sufficiente per far fronte a queste uscite: non è più necessario vendere in assenza di una reale convenienza economica.

Terraced_Coffee_Plants_in_Vietnam export

“I produttori hanno dunque tutto il tempo di aspettare spuntando così prezzi migliori e maggiori utili”. Un gioco – ha osservato Flury – nel quale i vietnamiti sono diventati molto bravi.

Il caffè dunque come un bene rifugio.

“In Vietnam non è facile comprare altri tipi di asset e l’inflazione è elevata– ha dichiarato ancora Flury in un’intervista – Perché allora vendere il caffè, che conserva il suo valore in dollari, per mettere in cassa del denaro che si svaluta del 10% all’anno?”.

Un po’ quello che stanno facendo gli stessi produttori di soia argentini, che preferiscono tenere l’abbondantissimo raccolto di quest’anno nei silos, piuttosto che monetarizzarlo in una valuta – il peso – che si è svalutata di oltre il 18% da gennaio a oggi.

Meteo in miglioramento

Migliora, in parte, la situazione climatica nella coffee belt vietnamita, dove il servizio meteo MDA Weather Services prevede anche per i prossimi giorni limitate precipitazioni locali, che contribuiranno ad alleviare l’arsura delle ultime settimane.

“I volumi saranno leggeri e non porranno fine alla siccità, ma ci sarà un’intensificazione nei prossimi 10-15 giorni, che potrebbe portare a miglioramenti sensibili” ha dichiarato un analista dell’agenzia.

“È normale che non piova in questo periodo dell’anno – osservava la scorsa settimana David Streit di CWG – e l’impatto, in questa fase del ciclo vegetativo degli arbusti è limitato. Tuttavia, qualora la forte insolazione di questo periodo continuasse, la situazione potrebbe farsi problematica”.

Anche quest’anno, l’Associazione del caffè e del cacao del Vietnam (Vicofa) ha lanciato un allarme siccità sostenendo che i danni arrecati alle colture dalle alte temperature e dalle malattie sarebbero già significativi.

Lo aveva già fatto l’anno scorso venendo poi clamorosamente smentita dai fatti. Vicofa non ha inoltre fornito alcuna cifra a supporto delle proprie affermazioni.

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