MILANO – Quando si parla di espresso al bar (quando ancora si poteva o quando si potrà di nuovo) è inevitabile fare riferimento alle tazzine. Poi, certo, c’è chi le preferisce di vetro, chi in ceramica. Questa volta ci soffermiamo proprio su quest’ultimo materiale, di cui per altro abbiamo già parlato in diverse occasioni (disponibili per la lettura lo studio di Oxford qui e anche qui dove si discute della temperatura). Torniamo a parlarne con un intervento della dottoressa Adelia Albertazzi.
Ceramica: quali sono i pro di questa tazzina?
Tradizionalmente la tazzina per caffè espresso è in ceramica, materiale da sempre utilizzato per le sue note caratteristiche di resistenza all’usura, igienicità, pulibilità e durabilità ( ex. elevata resistenza all’usura).
L’ampia gamma di colori, decori, loghi che è possibile applicare alle tazzine durante il ciclo
produttivo, hanno reso questo oggetto un prodotto che coniuga aspetti estetici con le elevate proprietà tecniche tipiche della ceramica. Tra queste, ai fini della degustazione del caffè, una delle più importanti è la conducibilità termica, che avendo valori contenuti nei materiali ceramici, permette al caffè di mantenersi caldo, così da consentire di assaporarne l’aroma.
La conducibilità termica di un solido è definita come la velocità di trasmissione del calore
attraverso un corpo ed è proporzionale ad un coefficiente k che si esprime in W/mK; maggiore è il valore di k maggiore è la velocità di trasmissione del calore.
In letteratura i coefficienti di conducibilità termica riportati per la porcellana, materiale di cui sono spesso fatte le tazzine da caffé, sono nell’intervallo 1.26 – 1.70 W/mK [1,2].
Negli ultimi anni hanno fatto la loro comparsa sul mercato tazzine per caffè espresso in vetro. Dal punto di vista puramente estetico, questi recipienti, per quanto possano essere messi in commercio con diversi colori o tessiture, si caratterizzano soprattutto per la loro trasparenza, che rende visibile il contenuto.
I valori del coefficiente di conducibilità termica k del vetro riportati in letteratura si attestano nell’intervallo 1.00 -1.38 W/mK [1,3], quindi molto simili a quelli della ceramica.
Si può quindi concludere che la scelta a favore di un materiale o dell’altro per le tazzine da caffè espresso, più che da motivazioni oggettive legate al coefficiente di conducibilità termica, è guidata da ragioni che ricadono prevalentemente nella sfera emotiva del consumatore.
Il chimico Responsabile
Laboratorio Chimico
Dr. Adelia Albertazzi
(n° A 1091 Ordine Interprovinciale dei Chimici e dei Fisici dell’Emilia-Romagna)
Riferimenti
[1] Ceramic and Glasses-Engineered Materials Handbook, ASM International, Vol.4 (1991)
[2] G. Peco “I prodotti ceramici dalla tradizione all’alta tecnologia”, E.N.C.S, Vol.2 (1991)
[3] Paolo Colombo “Scienza eTecnologia del vetro” da corso di Perfezionamento in scienza e tecnologia
delle piastrelle ceramiche – Centro Ceramico ( 2000)