MILANO – I tipi di caffè sul mercato sono tantissimi ed è dura orientarsi tra questa vasta offerta: la stessa ricerca poi non si esaurisce lì, ma continua quando viene il momento di scegliere il contenitore in cui conservarlo caldo e pronto al consumo, la tazzina. Sono molto i coffeelovers che fanno attenzione a questo particolare e per questo cercheremo di trovare le soluzioni migliori con il sostegno di evidenze scientifiche.
Tazzina: elemento essenziale per la degustazione
Per garantire un livello qualitativo alto servono ovviamente un’ottima miscela, un operatore capace, una macchina efficiente e pulita e infine, la tazzina giusta. Pressione mantenuta ai 9 bar canonici per un’erogazione finale ideale.
Pronte all’acquisto, tre tipologie di tazzina: quella iconica in porcellana, quella più ricercata in vetro e infine, quella più gettonata nel vending, di plastica monouso.
A Oxford, ci hanno pensato i ricercatori dell’Università di psicologia
I quali hanno valorizzato l’importanza di scegliere una tazzina appropriata per esaltare la bevanda. Dalle loro analisi la vincitrice in assoluto è quella in vetro: questo materiale si è mostrato in grado di conservare al meglio la temperatura del caffè e così anche gli aromi. Segue subito la porcellana del bar. La tazzina in ceramica invece andrà riscaldata prima di versare il liquido.
E i bicchierini di plastica invece? Ultimi in classifica sono i peggiori per servire il caffè, in quanto questo materiale fa un effetto spugna con gli odori e quindi lo ruba alla bevanda. E poi, sicuramente non sono neppure sostenibili per l’ambiente.
Dal Brasile un altro dato sulla tazzina
Parliamo adesso di colori: vederne uno invece che un altro sulla tazzina, determina la nostra stessa percezione del gusto finale. Quindi il verde porterà a una spiccata acidità, il rosa alla dolcezza e all’aromaticità; il bianco esalta invece il lato estetico della bevanda stessa.