MANDURIA (Taranto) – Una pausa pranzo povera di caffeina quella destinata ai dipendenti degli uffici comunali di Manduria, che non potranno più godersi un espresso in cialde, in capsule o neppure prepararsi una moka da condividere tra colleghi. Una decisione drastica che leggiamo dall’articolo di Nazareno Dinoi su lavocedimanduria.it.
Manduria senza caffè in ufficio
Negli uffici del comune di Manduria non sono più consentite le macchinette per il caffè a cialde; vietatissima anche la moka con il fornello elettrico da tirare fuori quando si è soli e si ha bisogno di staccare la spina. Proibite anche le scorte di snack, dolcetti e biscotti in quantità superiore al fabbisogno giornaliero.
Il divieto, fatto girare in tutti gli ambienti di lavoro del palazzo di città, porta la firma del sindaco Gregorio Pecoraro ed ha per oggetto:
«Disposizioni relative all’uso di beni da ristoro negli uffici». L’editto del primo cittadino «dispone il divieto assoluto a tutti i dipendenti di detenere presso gli uffici ed utilizzare attrezzature per il caffè, ovvero scorte per il ristoro ad eccezione di quanto necessario ad un uso quotidiano personale».
La misura restrittiva che sta creando non pochi mal di pancia tra i dipendenti pubblici, è ancora più perentoria al secondo punto della disposizione sindacale: «tutti gli apparati per il caffè presenti negli uffici e/o conservati negli armadi, devono essere rimossi tempestivamente entro il giorno successivo all’adozione della presente. Vale a dire dall’altro ieri niente più consumi illeciti di caffè o colazione in stanza.
La decisione è stata presa dopo che la nuova sede municipale di Manduria è stata fornita di distributori automatici di bevande e snack a pagamento
Unici punti di ristoro autorizzati con precise regole e tempi contingentati. E non senza controllo. Concedendo i 15 minuti previsti dalle leggi per consentire il recupero psicofisico di chi lavora con apparati elettronici, il sindaco Pecoraro regola così le uscite dagli uffici. «Nel caso in cui tale breve intervallo di pausa venga effettuata all’esterno dei locali di lavoro – spiega l’avviso -, dovrà essere timbrata». Al di fuori, insomma, dell’orario contrattualmente dovuto.
Nelle pause per il recupero delle energie, i dipendenti devono inoltre seguire delle regole, guardare le lancette e rispettare un certo decoro
«Nel caso in cui venga effettuata all’interno degli uffici comunali o presso i distributori automatici di bevande calde e snack – spiega l’ordinanza –, la pausa caffè dovrà essere fruita secondo le specifiche disposizioni di seguito rassegnate». Che si elencano così.
«L’intervallo di pausa sarà consentito nella misura massima di 15 minuti e per una sola volta al giorno; dovrà avvenire compatibilmente con i tempi e le esigenze di lavoro dei singoli dipendenti, evitando rumorosi assembramenti, ossia campanelli di persone riunite in cerchio davanti ai distributori automatici, intente in lunghe conversazioni di carattere privato; nel caso in cui la pausa venga venga effettuata all’interno dei locali di lavoro, questa deve essere strettamente limitata al tempo necessario per il suo svolgimento, comunque non oltre i quindici minuti lavorativi».
L’ubicazione periferica del nuovo municipio non permette uscite all’aperto per un caffè al bar essendo la zona del tutto sfornita di tale servizio. Anche per questo è di ieri l’aggiudicazione della gestione di uno spazio nel piazzale antistante il palazzo comunale per la realizzazione di un chiosco bar.