È firmata da 17 residenti dietro la nuova sede di Albignasego (Padova) che non sopportano più l’odore prodotto dalla torrefazione
ALBIGNASEGO (Padova) – C’è chi lo chiama aroma e chi lo chiama puzza. Sta di fatto che non a tutti l’odore della torrefazione del caffè piace. Sicuramente non ai diciassette cittadini di via Colombo, Tintoretto e Donatello che l’altro giorno hanno firmato e presentato ai carabinieri di Albignasego una querela contro la Diemme caffè, che ha sede in Strada Battaglia, ma il cui retro si affaccia appunto sulle vie in questione.
Il punto è che non ce la fanno più a sopportare l’odore che viene sprigionato dal camino della ditta che produce caffè e che si sparge al mattino in tutto il quartiere, costringendo le persone e gli uffici a barricare le finestre. Negli anni scorsi l’Arpav ha effettuato delle rilevazioni e i vigili sono più volte intervenuti, però di fatto sembra che, odore a parte, i vapori non contengano nulla di nocivo per la salute.
Però i residenti non ne sono convinti. La cosa di cui sono certi è che non riescono più a tollerare il forte odore di caffè, che li costringe a vivere con le finestre chiuse alla mattina. Il punto è che la maggior parte di loro ha comperato casa nella quiete della campagna di Albignasego all’inizio degli anni Novanta.
Convinti di poter rimanere nella tranquillità, da alcuni anni, invece, si sono trovati di fronte un immenso palazzo di vetro, ma soprattutto un camino da cui, per alcune mattine la settimana, fuoriescono gli effluvi, per loro nauseabondi, della torrefazione del caffè.
Si sono pertanto rivolti all’avvocato Federico Alati, per sporgere un esposto querela per inquinamento ambientale. Lo stesso Alati fu il primo, alcuni mesi fa, a denunciare la presenza dell’odore del caffè che si spandeva nei quartieri attorno.
Sarà la Procura adesso a verificare se si profili o meno un’ipotesi di reato. Questi cittadini chiedono infatti di verificare se le emissioni superino la soglia della normale tollerabilità per zone densamente abitate quali sono i quartieri di Sant’Agostino e Mandriola, ritenendo che il persistere di questi odori mattutini possa configurarsi persino come una molestia. E chiedono altresì di verificare ulteriormente se questi fumi contengano sostanze inquinanti.