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venerdì 22 Novembre 2024
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Così l’iperparassita etiope potrebbe eliminare per sempre la ruggine del caffè

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MILANO – “La ruggine del caffè è un problema grave per i produttori di tutto il mondo, specie per quelli che coltivano il caffè arabica. È necessario scoprire gli antidoti naturali a questa malattia, piuttosto che continuare ad applicare i pesticidi”. Muovendo da questa premessa, il professor Kristoffer Hylander – docente del Dipartimento di ecologia, ambiente e scienze botaniche (Deep) dell’università di Stoccolma – ha ricercato approcci nuovi alla mitigazione di questa malattia crittogamica, che arreca danni gravissimi alle colture.

Dell’Hemileia vastatrix – questo il nome scientifico della patologia – sappiamo ancora relativamente poco. A causarla è un fungo parassita, che attacca le foglie dell’arbusto di caffè. Questo fungo ha, a sua volta, un nemico naturale: un fungo iperparassita, che cresce sopra la ruggine.

Poche sono però le ricerche sulla biologia di questo iperparassita.

E sulla sua reale capacità di eliminare la ruggine. Al professor Hylander si deve, per l’appunto, il primo studio sistematico sull’interazione tra la ruggine e il suo iperparassita.

La ricerca è avvenuta in Etiopia, paese di origine della Coffea arabica, dove la pianta, il parassita e l’iperparassita coesistono probabilmente da sempre.

Si è osservato che, dove è presente l’iperparassita, la ruggine si diffonde con maggiore difficoltà. Bisogna dire che i due funghi prediligono ambienti leggermente diversi: meno umidi, nel caso della ruggine, più umidi e coperti da altri alberi nel caso dell’iperparassita.

Una situazione win-win

Ciò potrebbe costituire un ulteriore vantaggio, una situazione win-win, afferma Hylander: “Accrescendo la vegetazione di copertura nelle piantagioni, con alberi da ombreggiamento di essenze autoctone, che mantengono le foglie durante la stagione secca, potremmo accrescere la biodiversità e beneficiare, al tempo stesso, della presenza del fungo iperparassita.”

Gli autori non hanno ancora appurato invece se la presenza dell’iperparassita contribuisca anche a una maggiore produttività, grazie alla minor incidenza della ruggine.

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