CAGLIARI – La pandemia ha portato indubbiamente a un cambio di abitudini, spostando i consumi tipicamente out f home a quelli domestici: e come poteva esser altrimenti con i bar tutti chiusi? Per recuperare terreno, alcuni gestori cagliaritani hanno provato a rendere l’offerta fuori casa più interessante, calmierando i prezzi di caffè, cappuccino ecc. Leggiamo i dettagli dall’articolo di Paolo Rapenanu su castedduonline.it.
Cagliari: i clienti attirati da scontrini più bassi
La crisi porta a un calo, “piccolo”, anche del costo dei caffè dei bar. Negli ultimi mesi, tra restrizioni e giorni di lockdown, hanno potuto lavorare solo con l’asporto e, per chi ha potuto, con le consegne a domicilio.
E l’Adoc Sardegna, attraverso il suo presidente regionale Giuliano Frau, fornisce i dati legati a un focus svolto, proprio a Cagliari, dall’associazione: “I bar, nonostante l’asporto, hanno mantenuto i prezzi più o meno uguali”
Anzi: “In alcuni casi i costi sono diminuiti. Dieci centesimi in meno per un caffè, volendo tagliare il capello in quattro sono sempre 200 lire. Gli esercenti si sono accorti che a spremere il limone poi spille non ne ottengono più.
Qualcuno ha modificato” i prezzi “c’è chi fa pagare un caffè un euro e venti, nella stessa zona”, cioè in altri bar, “lo fanno pagare un euro e dieci. Altri hanno mantenuto inalterati i prezzi”.
Il costo fluttua in città da un euro a un euro e venti
In qualche caso c’è chi ha aumentato di 7-10 centesimi il cappuccino col latte ad alta digeribilità, ma sono casi sporadici”.
“Sembra quasi una presa di coscienza dell’esercente che ha capito la situazione, le persone si stanno abituando a fare la colazione a casa e questo si sposa con l’aumento, nella grande distribuzione, dei prezzi degli alimentari”, afferma Frau. “Aumenti sempre contenuti, ma sono i peggiori, perchè è un po’ come scaldare l’acqua alla rana, si assuefa e poi muore. Dico solamente che, probabilmente, i baristi stanno recuperando quella che era la buona creanza mercantile, cioè non affamare i clienti per guadagnare. Secondo me è una presa di coscienza legata al periodo attuale”.