MILANO – All’eterna domanda che ancora oggi ci si chiede quotidianamente “dove si rischia maggiormente di contrarre il Covid”, si è tentato di dare risposta più volte. Soprattutto per tentare di scagionare bar e locali, che sono spesso quasi stati utilizzati (secondo molti gestori e imprenditori) come i capri espiatori dell’aumento dei contagi. I primi a chiudere, tra gli ultimi a riaprire: ebbene su questo filone, ma con una posizione nettamente in opposizione, vogliamo annoverare anche l’opinione del geologo, scienziato e tra i maggiori divulgatori italiani anche sui canali della Rai TV, Mario Tozzi. Il quale ha affermato che i ristoranti e le caffetterie sono dei potenziali cluster del virus. Un’opinione che bisogna conoscere per forza. Leggiamo l’articolo di Tozzi dal sito radioradio.it.
Tozzi: una posizione scomoda su bar e ristoranti
Durante il consueto spazio che occupo insieme all’ottimo Vergovich su Radio Radio, mi è stato comunicato che non è vero che i ristoranti siano il luogo di maggiore diffusione di contagio per Covid-19 e nemmeno i bar: a sostegno di questa ipotesi una non meglio precisata rivista statunitense. Io sono andato a vedere questo articolo, ma non l’ho trovato. Però ho trovato la rivista più autorevole del mondo, cioè ‘Nature’, che il 10 novembre del 2020 pubblica un articolo che si chiama ‘How to stop restaurants from driving Covid-19 infections‘.
In questo studio i ricercatori hanno mappato 98 milioni di telefoni cellulari, ricostruendo appunto delle cartine per 10 città importanti statunitensi. Hanno visto che in questi ristoranti, a piena capacità e senza dispositivi, le infezioni sono trasmesse in maniera massiccia: addirittura fino al 90%, se c’è un infetto.
Perché levarsi la mascherina, non rispettare il distanziamento, non avere sistemi di igienizzazione o ricircolo dell’aria provoca questo.
Dunque è statuito da un punto di vista scientifico, per certo, che questi ristoranti e questi bar sono i luoghi del contagio
Questa è la ragione per cui in tutto il mondo la prima misura che si fa durante i lockdown è proprio quella di impedire alle persone di avere occasioni conviviali.
Questo non toglie che ci siano altre occasioni conviviali importanti. Per esempio quelle familiari, in cui ci sono magari i nonni o dove ci possono essere tante persone.
Sui treni nazionali si viaggia al 50% del carico, sostanzialmente uno sì e uno no. Sugli aerei l’aria viene sanificata ogni 2,30 secondi, oltre ad avere tutti la mascherina tutto il tempo. Questa è la differenza con ristoranti e bar.
Tozzi: Non c’è nessun intento di colpire nessuno
La situazione è questa perché il virus funziona così; dunque quando ti levi la mascherina e quando non sei autoprotetto, questo è quello che succede.
Ecco la ragione per cui purtroppo le cose vanno in questo modo. Io, per conto mio, una cosa per gli amici ristoratori e baristi la faccio: ordino tutte le settimane al ristorante e, quando posso, soprattutto quando non sono fuori per lavoro, vado a mangiare al ristorante ma prendo il tavolino fuori che in genere loro mi acconsentono di avere anche quando fa molto freddo.
E’ il mio modo di dare solidarietà.