Tra i tanti primati di Torino, città dove tutto parte e nulla si radica, c’è anche quello relativo all’invenzione del caffè espresso. Già, proprio nel capoluogo piemontese Angelo Moriondo ha inventanto e brevettato, nel 1884, la prima macchina per il caffè espresso istantaneo.
Un mito italiano che ormai si sta diffondendo in tutto il mondo, in tutte le città e in tutte le case, grazie anche alle macchinette moderne che raggiungono la pressione molto in fretta. Molti, naturalmente, pensano che l’espresso come la pizza sia una peculiarità napoletana, ma così non è: il caffè con la schiumetta è roba torinese.
Come ricorda l’enciclopedia online “Wikipedia”, “Moriondo era discendente da una famiglia di imprenditori (il nonno fondò una fabbrica di liquori poi continuata dal padre Giacomo il quale in seguito, con il fratello Ettore ed il cugino Gariglio, fondò la nota fabbrica di cioccolato “Moriondo & Gariglio”), fu padre di Giacomo, noto pittore ed illustratore. Ampliò la sua sfera di attività acquistando in Torino il Grand-Hotel Ligure, nella centralissima piazza Carlo Felice, e l’American Bar nella Galleria Nazionale di via Roma.
Fu proprio questa attività alberghiera e di ristorazione che fecero sorgere l’esigenza, e quindi l’idea, di mettere a punto una macchina per la produzione del “caffè istantaneo” al fine di soddisfare in tempi rapidi la sempre più esigente e frettolosa clientela.
La macchina venne presentata in occasione dell’Expo Generale di Torino del 1884, presso lo stand allestito da Angelo Moriondo che ne ricevette la medaglia di bronzo. La macchina fu costruita in collaborazione con meccanico Martina, sotto la direzione dell’inventore. (Vedi l’articolo “Chiosco del caffè Ligure” su La Gazzetta Piemontese – n.203 del 24 luglio 1884 pag.3).
Il brevetto, rilasciato per la durata di 6 anni il 16 maggio 1884 vol. 33 n. 256 (vedere figura) ha per titolo “Nuovi apparecchi a vapore per la confezione economica ed istantanea del caffè in bevanda. Sistema A. Moriondo”.
L’invenzione fu successivamente implementata con brevetto del 20 novembre 1884 vol. 34 n. 381, ed il 23 ottobre 1885 fu coperta da brevetto internazionale mediante registrazione al Bureau di Parigi. Negli anni a venire Angelo Moriondo apportò altre migliorie accompagnate da altrettanti brevetti.
Angelo Moriondo non sfruttò mai industrialmente la sua invenzione, ma si limitò alla costruzione artigianale di pochi prototipi che utilizzò gelosamente nei suoi esercizi convinto che questo sarebbe stato un grosso richiamo pubblicitario per gli stessi. Questo è probabilmente il motivo per cui il suo nome è poco conosciuto tra gli storici ed i ricercatori delle origini del caffè espresso che erroneamente tendono ad attribuirne ad altri la paternità.
Fonte: torino today