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venerdì 22 Novembre 2024
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Caffè Kremoso: quando la passione per la bevanda batte il Covid

A pochi mesi dallo scoppio della pandemia fonda un nuovo marchio “Caffè Kremoso” e in poco tempo conquista i mercati a suon di assaggi, veleggiando spedito e sicuro nonostante un mare in tempesta che schiaccia la già carente struttura produttiva del Mezzogiorno

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NAPOLI – I napoletani e il caffè: un amore sconfinato che ha portato la tazzina partenopea alla candidatura come patrimonio immateriale all’Unesco. Non stupisce molto quindi leggere la storia di un imprenditore Walter Wurzburger, fondatore del marchio Caffè Kremoso, che fa ben sperare in un momento difficile come quello che sta vivendo tutta Italia a causa del Covid. Leggiamo la sua stora dall’articolo di Salvatore Russo su vesuviolive.it.

Caffè Kremoso: la sfida al virus

Fare impresa al Sud ai tempi del Coronavirus. Un’impresa appunto. Riuscita a Walter Wurzburger, giovane imprenditore napoletano, da tempo esportatore in Italia e nel mondo dell’oro nero partenopeo: il caffè. A pochi mesi dallo scoppio della pandemia fonda un nuovo marchio “Caffè Kremoso” e in poco tempo conquista i mercati a suon di assaggi, veleggiando spedito e sicuro nonostante un mare in tempesta che schiaccia la già carente struttura produttiva del Mezzogiorno.

La costruzione del successo nasce e si sviluppa con idee chiare e la qualità, fattori decisivi per superare ostacoli ed imporsi in un mercato rigonfio di concorrenza, soprattutto quello napoletano: «Caffè Kremoso nasce a novembre 2019. Produciamo a Pontecagnano con macchinari tra i più evoluti tecnologicamente sul mercato. Il gruppo Kremoso è composto da circa 25 persone.

Per le materie prime principalmente ci forniamo da Brasile e Centro America acquistando caffé verde tra le migliori qualità al mondo e riuscendo a far selezionare direttamente in piantagione i raccolti a noi dedicati (vedi foto A). Il caffé – aggiunge Walter Wurzburger -viene selezionato da un cast di assaggiatori professionisti tra cui Andrej Godina riconosciuto tra gli esperti più importanti a livello internazionale».
Pochi mesi dopo lo start di Caffè Kremoso arriva inaspettato il Covid. Bar, pasticcerie e gelaterie chiusi o a mezzo servizio.

Una tegola che si abbatte nella primissima fase di commercializzazione del caffè nei luoghi dove viene abitualmente consumato:

«Il Covid ha danneggiato le attività di bar e ristorazione ovvero il nostro mercato di riferimento. Tutti gli imprenditori credo abbiano avuto timore proporzionalmente al mercato a cui si sono dedicati, nel mio caso, nella peggiore delle ipotesi avrei adattato l’azienda a spingere più su un pubblico casalingo (visto che tanti in questo periodo sono a casa per il problema Covid) ed un caffè non se lo fa mai mancare nessuno.

Il segreto di Caffè Kremoso è stato crederci “se non credi in te stesso chi ci crederà?

” soprattutto nei momenti difficili, ad esempio nel periodo di lockdown abbiamo attirato l’attenzione del pubblico facendo dei corsi gratuiti sui social con personaggi di rilievo nazionale nel campo del caffè, trasmettendo l’amore e la passione per l’espresso eccellente. Durante il 2020 oltre 300 bar in Italia e all’estero hanno scelto Caffé Kremoso».

Con celere dinamismo Caffè Kremoso si è affacciato anche nel mercato del monoporzionato, quello delle cialde e capsule. E si lavora per i prossimi mesi a introdurre nuovi e innovativi prodotti per soddisfare le esigenze dei clienti più audaci: «Il mercato del monoporzionato prende sempre più quote di mercato e per questo produciamo cialde e capsule di altissima qualità per non far mancare il gusto di Caffé Kremoso a casa e in ufficio a tutti gli appassionati. Tra i progetti: allargare la nostra gamma prodotti, soprattutto ampliando la specialty coffee che ci vantiamo essere stati tra le prime aziende in Campania a produrlo e a proporlo. Intensificare i nostri corsi di formazione seguiti dai campioni italiani di caffetteria e latte art Giacomo e Pietro Vannelli. Far conoscere Caffè Kremoso su nuovi mercati nazionali ed esteri».

Ma Walter continua a sognare e tira fuori dallo scrigno dei suoi desideri una impresa da realizzare, l’ennesima:

«Tra i sogni sogni nel cassetto c’è l’acquisto di una piantagione equo solidale detta anche fair trade, che possa tutelare i lavoratori che spesso vivono in condizioni difficoltose, a volte senza avere la possibilità di mandare i propri figli a scuola, e che tanti non ne sono a conoscenza. Produrre un caffé coltivato nel rispetto delle persone, garantendo così una ragionevole certezza di reddito a famiglie che con tanta fatica portano avanti le piantagioni. Ecco “Fazenda Kremoso” è il mio sogno nel cassetto».

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