MILANO – Carne, prosciutto, pesce, cioccolato, ma anche caffè, acque minerali e alcolici sono i prodotti alimentari i cui prezzi finali subirebbero i maggiori rincari (+1,8%) nel caso di un eventuale ulteriore inasprimento dell’iva. Lo afferma uno studio di Ref per Centromarca. Più specificamente, secondo una elaborazione realizzata da Ref- Ricerche su dati Istat, l’impatto percentuale sui prezzi sarebbe dell’1,8% per zucchero, marmellata, miele, sciroppi, cioccolato e pasticceria e dell’1,7% per caffè e cacao, acque minerali, bevande gassate, succhi.
Ref, l’analisi sui prezzi
L’aumento dell’iva, oltre che sull’inflazione, avrebbe effetti negativi anche sull’occupazione: la variazione delle aliquote potrebbe determinare infatti una perdita complessiva di 100 mila posti di lavoro, di cui 20 mila nella filiera agroalimentare. In particolare: 4.500 nel commercio, 3.800 circa nell’agricoltura, oltre 2.600 tra bar e ristoranti, 3.500 nell’industria alimentare. In termini di consumi, l’impatto sarebbe altrettanto depressivo determinando una contrazione della spesa annua di 250 euro.