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venerdì 22 Novembre 2024
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PARLA ANDREA ILLY – “Prezzi in calo, qualità migliora ma attenti alle modificazioni del clima e al riscaldamento globale che porteranno le coltivazioni del caffè sempre più in alto”

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MILANO – C’era Andrea Illy al convegno sul riscaldamento dell’atmosfera, che in inglese si dice global warming eità e alle altre anomalie provocate dalle modificazioni del clima. La conseguenze dei cambiamenti climatici sulla produzione di caffè a livello mondiale e gli effetti legati al consumo della bevanda sulla salute umana sono stati al centro della ventiquattresima ASIC International Conference on Coffee Science che si è svolta a San Josè, capitale del Costa Rica.

C’era Andrea Illy

I lavori sono stati avviati dal vicepresidente della piccola repubblica centroamericana, Luis Liberman. C’ereano anche il viceministro dell’Agricoltura, Xinia Chavez, da Victor Villalobos, presidente del Costa Rican Coffee Institute (ICAFE). Con Andrea Illy, presidente dell’Association for Science and Information on Coffee (ASIC). Che organizza l’evento con cadenza biennale, partecipano oltre 100 delegazioni da tutto il mondo.

Aumento del 20%

L’appuntamento costaricense sullo stato del caffè cade in un momento favorevole per il prodotto. Che ha visto aumentare il proprio valore sui mercati di oltre il 20 per cento nell’ultimo anno. In netta controtendenza rispetto ad altri prodotti dell’agroalimentare.

Prezzi in calo

«Contrariamente alle aspettative del settore, adesso i prezzi stanno calando». Annuncia Andrea Illy. «È ragionevole aspettarsi un miglioramento della qualità a livello mondiale» aggiunge.

Nel corso di una conferenza stampa il presidente di Asic ha fornito alcune spiegazioni. Per esempio che “le variabili che concorrono a determinare il prezzo del caffè non sono controllabili perché imprevedibili. Le variabili sono sostanzialmente quattro: produzione; consumi e scorte; – quelle fondamentali -; i prezzi delle altre commodities; le valute e i mercati finanziari. Ovvero, quanta massa monetaria circola a fini speculativi».

Il prezzo del petrolio pesa il 2-3% sulla tazzina servita al bar, dice Illy

Prezzo del petrolio, salito quest’anno fino a quota un dollaro e mezzo; trasporti e manodopera; futures indicizzati e collegati a energia e agricoltura; «pesano non oltre il 2-3% sulla tazzina servita al bar», ha precisato Illy.

«Quando i prezzi sono alti, in generale, la politica di alcuni operatori di mercato – spiega – è quello di orientarsi verso materie di origine meno costose. E quindi di minore qualità. Accade il contrario se invece si verifica una diminuzione dei prezzi di produzione».

Nella stagione che si sta concludendo, secondo le stime dell’International Coffee Organitation (ICO), sono stati prodotti 147 milioni di sacchi di caffè. Contro un consumo mondiale di 139 milioni di sacchi.

Questo grazie alla maggiore produzione di alcuni grandi paesi produttori, Brasile e Vietnam, in testa.

«Assistiamo a un surplus produttivo. Che per la prima volta dopo tanti anni consente di rinvigorire le scorte globali di caffè».

In prospettiva, conclude Illy, «i paesi specializzati nella produzione di alta qualità. I cosiddetti Arabica Fini e tra questi il Costa Rica, saranno stimolati a fare ancora meglio di quanto accade oggi.

Quando i prezzi aumentano i paesi produttori tendono infatti a estrarre il massimo valore aggiunto, sia in termini di produttività che in termini di qualità».

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