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venerdì 22 Novembre 2024
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Parlamento europeo: l’impegno per certificare l’espresso non c’è

L’Europa non si occupa più di espresso caffè italiano e cappuccino italiano: porta chiusa all’Europarlamento nonostante il formidabile impegno unitario dispiegato per anni della filiera del settore Ma per lo meno il made in Italy del cioccolato è salvo

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MILANO – Di certificazione o di qualcosa di simile per il caffè italiano, per l’espresso italiano, per il cappuccino italiano in Europa, l’Europa a 27 non parla più. Non se ne occuperà più nonostante il formidabile impegno unitario della filiera del caffè. Il Parlamento europeo si occuperà, si continua ad occupare di Pizza napoletana, Parmigiano reggiano, cioccolata, prodotti di montagna, insomma tutte le prelibatezze italiane da Nord a Sud che tutto il mondo ci invidia (e ci copia) sono salve. E i produttori così come i consumatori possono tirare un sospiro di sollievo.

Il Parlamento europeo ha approvato oggi un regolamento cruciale per il ‘made in Italy’ alimentare

Con cui si dimezzano i tempi per l’attribuzione delle ‘etichette di origine per i marchi di qualità dei prodotti agricoli. D’ora in poi le richieste di registrazione, presentate da gruppi di produttori, trasformatori o produttori-trasformatori per ottenere i marchi DOP (denominazione di origine protetta, come il parmigiano), IGP (indicazione geografica protetta, come l’abbacchio romano) e STG (specialità tradizionale garantita, come la pizza napoletana) dovrebbero essere valutate dalla Commissione Ue in sei mesi anziché un anno.

Viene inoltre creata un’etichetta ‘ad hoc’ per tutelare i prodotti di montagna, mentre potrebbero essere introdotte a breve nuove etichette per i prodotti delle isole e quelli in vendita diretta. Non solo. Aumentano anche le garanzie contro i finti prodotti tradizionali, per cui vengono portati a 30 gli anni richiesti di presenza sul mercato domestico. Il regolamento, che entrerà in vigore non appena riceverà l’ok del Consiglio Ue con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione, è un «successo importantissimo per il made in Italy alimentare», ha sottolineato il presidente della commissione Agricoltura dell’Europarlamento Paolo De Castro (Pd).

L’Aula di Strasburgo ha approvato il testo a larghissima maggioranza, con 528 sì, 57 no e 33 astensioni

Tra le nuove norme, ci sono anche regole per tutelare i prodotti certificati dalle usurpazioni, imitazioni ed evocazioni, ma anche la possibilità di indicazione dei ‘marchi d’area e l’estensione della lista di prodotti ammissibili a certificazione Ue, come per esempio il cioccolato. Unica pecca, ma su cui si potrà continuare a lavorare in sede Ue, la mancata estensione ai prosciutti certificati del sistema di programmazione produttiva prevista per i formaggi DOP.

«L’approvazione del ‘Pacchetto qualità» è un’ottima notizia per l’Italia«, ha commentato il ministro per le politiche agricole Mario Catania. Una soddisfazione condivisa anche dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dai difensori della Pizza Napoletana.

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