BARI – Nonostante la catena di bar e gelaterie fossero stati posti sotto sequestro dal marzo scorso, i due ex titolari della catena ‘Gasperini di Bari avrebbero preteso dai dipendenti parte del loro stipendio. Con l’accusa di estorsione aggravata i carabinieri, stamane, hanno arrestato B.C. e S.C., di 57 e 35 anni, rispettivamente padre e figlio. Secondo le indagini del pm della Direzione distrettuale antimafia, Patrizia Rautiis, i due, ex titolari della catena di bar Gasperini di Bari, avrebbero estorto parte degli stipendi ai dipendenti di uno dei locali sottoposto ad amministrazione giudiziaria, il ‘Bari Nord Caffe« della stazione ferroviaria di piazza Aldo Moro.
Bar Gasperini: irregolarità sotto indagine
Da aprile a luglio, avrebbero preteso dai sei dipendenti del bar circa 300 euro, somma pari alla differenza tra l’attuale retribuzione e quella precedentemente pattuita. A denunciare i due sono stati tre dipendenti del bar, che hanno raccontato che S.C. continuava a frequentare il luogo di lavoro e ad impartire ordini, nonostante il sequestro. Padre e figlio sono venuti a conoscenza delle denunce e, a quel punto, avrebbero provato, con velate minacce, a convincere i dipendenti a ritirare la denuncia.
Addirittura in un’occasione S.C. si sarebbe recato sul luogo di lavoro del marito di una dipendente del bar
Proponendo di pagare un avvocato affinché la moglie ritrattasse le dichiarazioni fatte agli investigatori e denunciasse i carabinieri per avergliele estorte. Gli interrogatori di garanzia sono stati fissati per lunedì prossimo davanti al gip Marco Guida. Ai due arrestati è stata sequestrata una villa a Polignano a Mare del valore di 200mila euro.