BELGIO – L’horeca è in piena crisi non solo in Italia ma anche oltre i confini nazionali. Le chiusure colpiscono senza distinzione in tutta Europa e rischiano di esser irreversibili in molti casi. Uno di questi è il Belgio, dove Niel Hens, biostatistico, ha avvertito che la situazione per i pubblici esercizi potrebbero non recuperare nel 2020. Leggiamo i dettagli di questo scenario apocalittico dal sito 31mag.nl.
Belgio in seria difficoltà per la pandemia
“Sappiamo che pub e ristoranti sono ambienti ad alto rischio” ha spiegato Hens a VRT, aggiungendo che i proprietari dei locali fanno del loro meglio ma è la natura stessa delle attività a rendere difficile il contenimento del virus.
Per questo motivo, la primavera sembra un obiettivo più realistico per evitare una terza ondata d, che esperti e professionisti hanno detto non deve verificarsi. “Una tale ondata, tuttavia, non dipenderebbe da un solo settore, ma sarebbe una combinazione di fattori”, ha aggiunto Hens, sostenendo -in parte- la tesi dei ristoratori.
Matthias De Caluwe, ceo di Horeca Vlaanderen, ritiene eccessivamente punitive le misure contro il settore perché la colpa della seconda ondata, secondo lui, va ripartita tra diversi attori
“Nelle ultime settimane, è emerso il problema dei maggiori rischi di infezioni nelle aree interne”, ha detto De Caluwe. “Tuttavia, se questo è un problema nel settore dell’horeca, allora è sicuramente un problema anche sul luogo di lavoro, a scuola o nelle abitazioni private, giusto?”
Con il ritorno degli studenti a scuola, e con lo spostamento dei genitori, il rischio di contatti (e quindi di un incremento della curva dei contagi) è sostanziale anche se, secondo Hens, al momento quantificare non è semplice.
Allo stato attuale, il Belgio dovrebbe rivalutare le misure alla fine di novembre. Il premier De Croo ha annunciato la scorsa settimana che il lockdown durerà almeno altre due settimane.