MILANO – La pandemia non ha fatto passare la voglia di bere caffè agli americani: secondo dati diffusi dalla National Coffee Association – massima associazione settoriale di oltreoceano – i consumi durante l’emergenza Covid-19 sono rimasti invariati. Cambiano ovviamente i luoghi e le occasioni di consumo: lockdown e lavoro agile hanno incentivato i consumi domestici e disincentivato quelli nel fuori casa, tuttora fortemente penalizzati. Statistiche recenti indicano che le vendite nel canale alimentare sono aumentate, sin qui quest’anno del 10%, contro una media del 2% negli ultimi anni.
Il mercato è decollato a partire da marzo, quando gli acquisti da panico hanno portato a una prima impennata delle vendite. Sembrava un picco momentaneo, ma il trend si è invece consolidato nei mesi successivi.
La riprova nel boom delle vendite di macchine da caffè tradizionali e per espresso, che nel trimestre conclusosi a giugno risultavano in crescita di un milione di unità rispetto al pari periodo del 2019, secondo i dati di Npd Group. L’incremento delle vendite di macchine da caffè dall’inizio della pandemia a oggi è stato del 28%.
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