ROMA – C’è chi il virus non lo può sentire neppure nominare: un modo forse per esorcizzarlo e per sfuggire alla valanga di informazioni e numeri a cui ogni giorno i media ci sottopongono, che i gestori di un bar romano ben conosciuto hanno voluto adottare. Ovvero, invitare con tanto di cartelloni i propri clienti, a non menzionare il Coronavirus. Una regola un po’ particolare, ma tanto ormai, le norme bizzarre fanno parte della quotidianità di tutti dalla prima ondata del Covid in poi. Leggiamo i dettagli dal sito notizie.it.
Covid, parola proibita in un bar di Roma
“Vietato parlare di Coronavirus”. Questa è l’iniziativa di un noto bar di Roma nella zona di Ponte Galeria. La notizia che è stata diffusa dal quotidiano La Repubblica ha riscontrato fin da subito dei pareri entusiasti da parte dei clienti. Di cosa si potrebbe parlare in alternativa? A dare degli interessanti spunti di riflessione ci pensano due cartelli presenti nel bar: “attualità, gossip, storia, cultura generale” Alcuni esempi? temi di gossip da sempre molto discussi come chi vincerà il Grande Fratello VIP o ancora chi tra Nina Moric e Fabrizio Corona è più matto.
Infine non mancano suggerimenti più spiritosi come ad esempio se ancora Mark Caltagirone esista veramente o se i 33 trentini dovrebbero stare a Trento trotterellando. La titolare Cristina a questo proposito ha dato un messaggio importante parlando di come sia importante in questo periodo regalarsi dei minuti di positività senza quindi pensare ai problemi piccoli e grandi che tutti durante questa emergenza sanitaria stiamo affrontando.
Vietato parlare di Coronavirus in un noto bar
Accade in un noto bar della Capitale. La titolare del locale ha prescritto il divieto di parlare di Covid nel periodo in cui si sosta al bar, magari per bere una tazzina di caffè. Non solo. Nei due cartelli che sono stati esposti nel locale sono stati inseriti alcuni interessanti alternative di discussione al posto che possono sostituire le discussioni sul Coronavirus.
Il motivo di questa scelta lo spiega la titolare Cristina Mattioli che a La Repubblica ha dichiarato: “I clienti sono entusiasti.
Almeno durante la pausa caffè, regaliamoci dieci minuti di positività”. La titolare ha poi dichiarato: “Alla fine, non siamo virologi. Per quanto il tema sia importante, non si può parlare sempre e solo di coronavirus”.