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lunedì 25 Novembre 2024
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Dentro la storia produttiva della torrefazione calabrese, Caffè Arnone

La parola all'imprenditore: "Lo stabilimento di produzione ormai da 14 anni è sito in Dipignano, territorio che ci ha accolto molto bene e dove risiedono clienti affezionati al nostro caffè da molto prima della nostra presenza produttiva. Abbiamo scelto una zona lontana dalla frenesia delle zone industriali e soprattutto con un’altitudine di 650 metri, ideale per la lavorazione di un prodotto che soffre il caldo e l’umidità. "

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COSENZA – Dietro a una tazzina di caffè si nasconde la storia di un’intera filiera: dai Paesi produttori sino al bancone bar, i passaggi sono tanti e coinvolgono numerosi attori. Tra questi, un ruolo da protagonista ce l’hanno sicuramente i torrefattori: uno tra quelli ad aver lasciato il segno è Caffè Arnone. Il successo di questo marchio attraverso la conquista dei palati del Sud e oltre, raccontato da Vincenzo Arnone, ultimo della famiglia ad aver in mano la torrefazione. Leggiamo l’intervista di Anna Zupi su calabriadirettanews.com.

Caffè Arnone dalle origini a oggi

Per molti un bar, per altri un punto di ritrovo, ma chi ha memoria storica ricorderà “un Cimbalino” come il primo luogo dove poter bere un caffè tostato. È la storia di Vincenzo Arnone, ormai eccellenza calabrese, che negli anni ’50 capì che il “buongiorno” si vede dal mattino e se il caffè non è buono, compromette l’umore della giornata. Dopo aver venduto il bar nel 1995 a due fratelli che continuano a servire il caffè Arnone come da tradizione, la famiglia si è completamente dedicata alla produzione. Abbiamo posto qualche domanda a Vincenzo Arnone jr. che gentilmente ci ha permesso di conoscere la storia della sua famiglia, della sua azienda e del vastissimo mondo del caffè.

Il vostro caffè è frutto di una tradizione di famiglia. La qualità ed il sapore particolare viene attribuito a “nonno Vincenzo” proprietario dello storico bar “un Cimbalino” di Cosenza. Ci raccontate come ha avuto l’intuizione di tostare il caffè vostro nonno?

“È vero, tutto parte nel 1953 nel cuore di Cosenza dall’intuizione di mio nonno Vincenzo Arnone, di cui con orgoglio porto anche il nome. In quegli anni di ricostruzione mio nonno capì che anche la società stava cambiando. La gente era in cerca di luoghi di incontro, ma anche di beni di prima necessità insieme a prodotti di qualità, magari da regalare. Sin da subito non pensò ad un semplice bar!

Mi raccontava spesso quando ero piccolo che il suo sogno era quello di potere offrire ai clienti un caffè più buono possibile poiché “fresco di tostatura”. La sua idea originaria era infatti quella di potere lavorare con macchina e il macinino il caffè appena tostato, rigorosamente con legna di quercia, per non disperderne la fragranza e gli aromi. È proprio per questo che nella storica e caratteristica piazza Riforma di Cosenza si sviluppò un laboratorio di torrefazione annesso al bar e nacque così la prima torrefazione artigianale della città e tra le prime nel meridione.

In quasi 70 anni di lavorazione di caffè la nostra torrefazione si evoluta rispettando sempre il “sogno” di mio nonno, convinti profondamente del fatto che “ la tradizione è un’innovazione ben riuscita”. Anche ora che abbiamo introdotto da pochi mesi un nuovo impianto 4.0, si è preservata l’artigianalità nella fase di tostatura che tutt’ora non è automatizzata, ma anzi necessità della presenza di un maestro tostatore esperto che sappia gestire attimo dopo attimo l’evoluzione del potere calorifero originato dalla legna.”

È un’azienda a conduzione familiare?

“Si, la nostra è un’azienda a conduzione familiare. Oltre a me, che sono laureato in economia aziendale presso l’università della Calabria con attenzione particolare ai temi del marketing e della finanza, in azienda è coinvolta mia sorella Lilia che esercitava la professione di avvocato e a cui ormai oltre 10 anni fa proposi di affiancarmi nello sviluppo dell’azienda e mio padre. Mio nonno è il fondatore, da cui tutto è nato, ma è a mio padre Gaetano che tutti noi, figli e collaboratori, dobbiamo l’apprendimento del mestiere, delle conoscenze e dell’amore per il caffè, oltre alla grande reputazione di cui nutre la nostra azienda.”

Dopo nonno Vincenzo chi ha preso le redini dell’azienda di Caffè Arnone?

“Mio padre ebbe l’intuizione di capire, alla fine degli anni ’80, che i tempi richiedevano di specializzarsi e quindi decise di staccarsi dal bar e di approfondire il mondo del caffè in modo sempre più scientifico e scrupoloso. Già da anni aveva infatti avviato un lavoro meticoloso di ricerca sulle singole origini del caffè per valorizzare al meglio il gusto, l’equilibrio e la costanza delle storiche miscele.”

E’ vero che siete i primi in Italia ad aver proposto il caffè biologico?

“La nostra lunga storia ci ha consentito di fare molta esperienza, basti pensare ad esempio che da oltre 50 anni lavoriamo il caffè decaffeinato, e di sviluppare una vera e propria filosofia di lavorazione del caffè.

Siamo avanguardia nel settore, basti pensare che nel 1998 avevamo creato un caffè biologico che l’industria oggi propone solo da qualche anno, quando ancora in Italia il caffè verde certificato “biologico” non si trovava e lo acquistavamo da un crudista olandese. Non ci interessa la dimensione, ma la ricerca della migliore qualità in tazzina, cercando di offrire, tramite questa straordinaria bevanda che è il caffè, sempre nuove esperienze sensoriali.

La storia del caffè diventa una storia da leggere, un progetto scolastico divertente e culturale allo stesso tempo.

Ci piace essere originali, siamo curiosi e questo vale anche nel campo culturale. Quest anno abbiamo avviato sul nostro sito un progetto ludico-culturale dal titolo “Le Avventure di Chicco”, in collaborazione con la scrittrice cosentina Paola Curia, che, oltre a raccontare in modo creativo ma puntuale il percorso del chicco di caffè dalla pianta alla tazza, si apre a progettualità con le scuole.”

Che esperienza avete maturato dopo più di mezzo secolo di esperienza nel caffè?

“Le nostre origini, il bar, ci hanno permesso di conoscere a 360 gradi il mondo del caffè: sappiamo infatti cosa voglia dire per un operatore lavorare alla macchina da caffè, consociamo nei dettagli come le macchine professionali estraggono il caffè, ed ogni giorno osserviamo come il gusto sia determinato da una corretta miscelazione, tostatura, conservazione e confezionamento.

La filosofia Arnone si sviluppa intorno ad alcune convinzioni profonde; ne cito alcune: “prediligiamo la tostatura con legna di quercia (non qualunque legna) a quella fatta tipicamente con il gas perché la combustione della legna aggiunge aroma gusto e crema al caffè;” “la miscelazione avviene prima della tostatura e non dopo per ottenere un risultato finale più omogeneo e complesso; ”il ciclo di tostatura è rigorosamente di 15 minuti; ”la miscela deve contenere almeno 10 tipologie di caffè verde differenti tra loro, poiché per noi il caffè è come una squadra di calcio che per vincere mette in campo di volta in volta i giocatori più in forma; “il nostro territorio contribuisce a rendere unico il nostro caffè e per questo usiamo solo legna della zona per la tostatura e negli ultimi anni abbiamo introdotto alcune eccellenze calabresi che ci invidiano in tutto il mondo, come la liquirizia ed il peperoncino, per ottenere la nostra linea gourmet di “caffè speziati”.”

Dove si trova la torrefazione che produce Caffè Arnano?

“Lo stabilimento di produzione ormai da 14 anni è sito in Dipignano, territorio che ci ha accolto molto bene e dove risiedono clienti affezionati al nostro caffè da molto prima della nostra presenza produttiva. Abbiamo scelto una zona lontana dalla frenesia delle zone industriali e soprattutto con un’altitudine di 650 metri, ideale per la lavorazione di un prodotto che soffre il caldo e l’umidità. ”

Qual è il vostro prodotto di punta?

“Attualmente la gran parte del nostro fatturato è sviluppato servendo i bar, attraverso le nostre miscele di caffè in garni, ma sta crescendo molto il comparto delle cialde monodose. Il prodotto che ci sta invece dando maggiore soddisfazione fuori regione è il caffè alla liquirizia, creato sei anni fa aggiungendo al caffè pura liquirizia di Calabria (usiamo soltanto prodotti puri, né aromi né essenze). La più grande soddisfazione è che anche il web ha recepito la particolarità e l’originalità dell’idea, infatti basta andare sui principali motori di ricerca per verificare che oggi il caffè con la liquirizia è definito il “caffè calabrese”.

Il prodotto che ci ha dato grande visibilità è il caffè al Peperoncino; nato anche nel confronto con l’Accademia del Peperoncino di Diamante e non sfuggito nella sua novità neanche alla World Chilli Alliance. Per ultimo, ma non per importanza produciamo un caffè gusto Anice, che ha la caratteristica di avere tutto il gusto e l’aroma dell’anice ma, essendo ottenuto con i semi, non è alcolico.”

Quindi producete anche il caffè al peperoncino, in cialde, macinato o in chicchi, ma la richiesta è solo in Calabria oppure esportate i prodotti anche all’estero?

“La nostra linea gourmet “anice-liquirizia-peperoncino”, prevede per ogni gusto sia il caffè in grani, sia le cialde che il macinato per moka o per espresso anche in pratiche confezioni salva freschezza. Sicuramente il mercato di riferimento è la Calabria, ma i nostri caffè sono apprezzati da clienti di tutto lo stivale oltre che in Europa, in America ed in Giappone da bar o ristoranti che hanno avuto modo di conoscerci in fiera oppure venendo in Calabria.”

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