MILANO – Pandemia e valuta forte lasciano il segno sulla trimestrale di Strauss Coffee incidendo di riflesso sui risultati dell’intero gruppo. La multinazionale israeliana del food chiude un secondo trimestre difficile con risultati solidi, che risentono però della forza dello shekel (la moneta israeliana, ndr.) e del calo dei consumi nel fuori casa, che ha colpito in particolare Strauss Coffee, divisione del gruppo con sede in Olanda, tra i massimi competitor mondiali nell’industria del caffè, con posizioni di leadership – oltre che in Brasile – nell’Europa centrale e dell’est e nei Balcani.
I risultati del Gruppo, innanzitutto. I ricavi sono di 1,94 miliardi di shekel (478,2 milioni di euro) nel secondo trimestre e di 4,1 miliardi di shekel (1,01 miliardi di euro) nel primo semestre, in calo rispettivamente del 6,5% e 1,7%. Ma in crescita dell’1,5% e 4,9% a valuta costante.
Solo nel secondo trimestre, l’effetto dei cambi ha inciso negativamente per 164 milioni di shekel, di cui 138 riconducibili al rivalutarsi dello shekel nei confronti del real brasiliano.
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