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venerdì 22 Novembre 2024
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MERCATO – Raccolto brasiliano inferiore alle attese, ma il caffè non scarseggerà. L’analista Judith Ganes Chase invita a non esagerare nel senso opposto

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MILANO – Mercato toro in vista? Alcune recenti stime  del commercio (in particolare quella di Volcafe) e le prime cifre ufficiali Conab hanno fatto decollare la borsa newyorchese in questo primo scorcio dell’anno, ma non è detto che l’outlook degli arabica debba essere per forza fortemente rialzista.

Parola di Judith Ganes Chase – autorevole analista e presidente di J. Ganes Consulting, LLC.

“È vero che gli investitori hanno sottovalutato il rischio gelate (soprattutto in Paraná, ndr.) e lo stress vegetativo delle piante, dopo due abbondanti raccolti consecutivi” spiega Ganes Chase, ma sarebbe un errore esagerare ora nel senso opposto.

“Le stime di altre fonti sono meno pessimiste e parlano di un raccolto compreso tra i 53 e i 55 milioni di sacchi: una produzione certo non da record, ma sufficiente a coprire le necessità del mercato. Il caffè non scarseggerà e ce ne sarà abbastanza per far fronte alla domanda”.

Probabile ripresa

Inoltre, le forti potature di restaurazione e ringiovanimento degli arbusti attuate su larga scala potrebbero creare i presupposti per una futura ripresa produttiva.

“Le piante avranno il tempo di riposare e rinvigorirsi – afferma ancora l’analista americana – è ciò potrebbe portare a una nuova forte espansione dell’output tra un paio d’anni”.

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Export vietnamita

Occhi puntati anche sul Vietnam, dove la commercializzazione del nuovo raccolto procede a rilento, nonostante la ripresa dell’export registrata a dicembre.

Secondo dati diffusi venerdì dal Dipartimento Generale delle Dogane, le esportazioni del primo produttore mondiale di robusta sono ammontate, il mese scorso, a 135.599 tonn (2.259.983 sacchi), in crescita del 68,7% rispetto a novembre.

Nell’arco dell’intero anno solare 2013, gli imbarchi vietnamiti sono stati, secondo la stessa fonte, di 1.301.877 tonn (21.697.950 sacchi).

Secondo un recente sondaggio Bloomberg – compiuto su un mini campione di 12 trader e analisti specializzati – i produttori vietnamiti avranno venduto al 28 gennaio (data che segna l’inizio delle festività del capodanno lunare) appena il 33% del raccolto di quest’anno, contro una media storica degli ultimi 5 anni del 43%.

“Grazie ai buoni guadagni degli ultimi anni e al migliore accesso al credito non c’è nessuna pressione a vendere e i coltivatori sono in grado di attendere che i prezzi risalgano a livelli in linea con le loro aspettative” ha dichiarato a un’agenzia internazionale il responsabile di un’azienda esportatrice.

Rimane da vedere però se i prezzi assumeranno veramente un andamento al rialzo a partire da febbraio.

L’accumularsi delle scorte in mano ai produttori – a livelli probabilmente senza precedenti per questo periodo dell’anno – limiterà il rischio di un rally dopo le festività di fine gennaio, secondo quanto sostiene un importante esportatore privato vietnamita.

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Scorte Liffe ai minimi storici

Il prezzo per il chilogrammo di robusta è sceso intanto nel Daklak a 34.100 dong, contro i 35.100 della settimana scorsa e i 39.500 circa di un anno fa.

Bassissimo il livello delle scorte certificate Liffe, che alla data del 6 gennaio risultavano pari a 2.820 lotti da 10 tonn (appena 470.000 sacchi), in calo del 73% rispetto al 7 gennaio 2013.

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