MILANO – A un anno esatto dalla tragica scomparsa di VG Siddhartha – fondatore e proprietario di Café Coffee Day (Ccd), la più grande catena di caffetterie dell’India – emergono nuovi dettagli sulle circostanze che accompagnarono la misteriosa morte del re del caffè indiano, il cui corpo fu rinvenuto vicino alla foce del fiume Nethravati, non lontano da Mangalore, il 31 luglio scorso. In una lettera diffusa dall’azienda e ritenuta autentica dalla polizia, Siddhartha affermava di avere fallito come imprenditore.
E si assumeva tutte le responsabilità per lo stato di dissesto finanziario di Ccd, schiacciata dal peso dei debiti e dalle pressioni dei debitori.
“Sono triste per avere deluso tutti coloro che avevano riposto la loro fiducia in me” scrisse nella lettera. “Ho combattuto a lungo, ma oggi mi arrendo”.
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