MILANO – Non provate a toccare il tè agli inglesi: le reazioni possono esser esagerate, specialmente se a mettere in discussione questa bevanda tradizionale del Regno Unito sono gli americani. E’ antica la loro contrapposizione e ha origini lontane nella storia e a volte ritorna alla mente: è la guerra del tè stavolta a rispolverare la vecchia concorrenza tra i due Paesi. Nata da un video circolato su Tik Tok, che si è preso gioco di una cerimonia che affonda nelle radici inglesi. Leggiamo la notizia di Faviana Salsi, dal sito vanityfair.it.
Guerra del tè: ciò che è sacro non si può prendere in giro
Il tè per gli inglesi è sacro: è anche grazie a commercio del tè con la Compagnia delle Indie Orientali se la Gran Bretagna è diventata una potenza mondiale e, da quando nel 1650 l’annoiata Duchessa di Belford Anna Russel lo rese protagonista del quotidiano appuntamento delle 5 per placare l’appetito tra pranzo e cena organizzando appuntamenti mondani, si consuma ogni giorno secondo una precisa ritualità. Acqua calda, tè in infusione, un goccio di latte e un po’ di zucchero: i pochi semplici passaggi per la preparazione sono diventati nei secoli un vero e proprio protocollo, di cui un inglese non sognerebbe mai di cambiare una virgola.
Ecco perché, quando un’americana che vive nel Regno Unito ha mostrato su TikTok il modo tutto suo di preparare il tè, persino al microoonde, la Gran Bretagna si è ribellata. In pochi però, avrebbero immaginato che sarebbe scoppiato un vero e proprio caso diplomatico.
I video sotto accusa
@jchelle36 Americans making hot tea 🍵 #americanintheuk @mleemaster10
La TikToker in questione è si chiama Michelle, originaria della Carolina del Nord, e nel video che ha scatenato il putiferio racconta come preparare il “perfetto tè caldo all’inglese”, ma a modo suo: prende una tazza, la riempie d’acqua e, nell’ordine, la mette nel microoonde, aggiunge il latte, la bustina da tè, fiumi di zucchero, e mescola.
<Un errore dopo l’altro, così Michelle ha fatto insorgere gli utenti inglesi, talmente gelosi delle loro pregiate foglie di tè orientale, e del modo di servirle, che qualcuno l’ha persino accusata di aver commesso “un crimine di guerra”. La sua reazione? Scherzarci su, con un altro video altrettanto provocatorio in cui racconta come preparare le uova per la colazione britannica mescolando uova, sale, pepe, zucchero, una generosa dose di panna da far cuocere sempre nel suo microonde. E questo non ha fatto altro che scaldare ulteriormente gli animi.
La risposta diplomatica per fermare la guerra
I suoi video hanno macinato milioni di visualizzazioni e le proteste sono state notate perfino dall’ambasciatrice britannica negli Stati Uniti: Dame Karen Elizabeth Pierce. Ex rappresentante permanente del Regno Unito presso le Nazioni Unite, ha prestato servizio nel Ministero degli Esteri per 39 anni, e ha ritenuto questa questione del tè così grave da scomodarsi personalmente e scomodare, con lei, i militari di tutta la Gran Bretagna: in un video postato su Twitter dal suo profilo hanno mostrato come si prepara un patriottico tè inglese. «Dato che c’è così tanto interesse sul modo in cui si prepara un tè inglese, ho chiesto ai miei militari di farvelo vedere», ha scritto l’ambasciatrice.
La prima guerra del tè
Un video innocente? Tutt’altro dato che, nel presentarlo, la diplomatica ricorda che le relazioni tra Gran Bretagna e Stati Uniti sono strettamente legate al tè. In realtà -anche alla ribellione degli americani contro il monopolio britannico del tè: da qui è scattata la scintilla per la Guerra di Indipendenza Americana, e in particolare dal Boston Tea Party. Era il 13 dicembre del 1773 e un gruppo di indipendentisti americani gettò in mare 342 casse di tè appena arrivate con le navi della Compagnie delle Indie Orientali: volevano protestare contro la legge britannica che ne abbassava il prezzo garantendosi di fatto il controllo assoluto del mercato.
La risposta americana
Pierce non ha (ovviamente) parlato di quell’episodio, ma i commentatori britannici non hanno potuto fare a meno di ricordarlo, tanto che il Guardian ha dedicato un’intera pagina alla vicenda, anche perché è continuata con un botta e risposta tra diplomatici. L’ambasciatore americano in Gran Bretagna Robert Woody Johnson ha risposto alla Pierce con un colpo basso, toccando un punto molto debole per gli inglesi, ovvero la preparazione del caffè. In un altro video, postato sempre su Twitter, ha mostrato personalmente come si prepara la perfetta tazza di caffè americano, con un tono giocoso ma anche stavolta provocatorio.
Il fatto è che anche lui nel video – come scrive anche l’americana CNN – commette più di un errore: prepara il caffè con polvere solubile, senza filtro, scaldando l’acqua a parte. Sempre il Guardian dice che un diplomatico italiano ha voluto vedere il suo video, commentando «questo è caffè americano, solo caffè americano». Insomma, ha voluto mantenere la distanze, evitando di immischiarsi nel caso diplomatico (che non brilla per diplomazia).