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venerdì 22 Novembre 2024
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Locali storici italiani in via d’estinzione: la pandemia li sta spazzando via

Frequentati da artisti, attori, scrittori, musicisti e personaggi storici e famosi italiani e internazionali, rappresentano delle vere e proprie gallerie aperte al pubblico, custodendo arredi d’epoca e opere d’arte, oltre a un patrimonio storico e culturale inestimabile in termini di storie e aneddoti collezionati lungo tutto il periodo di attività

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MILANO – Il settore dei pubblici esercizi è stato uno dei più colpiti dalla pandemia, a causa del lockdown che ha bloccato gli incassi e che ancora oggi limita l’affluenza della clientela. Un momento delicato, che mette a rischio non solo le attività appena nate, ma anche i locali storici di tutta Italia. Che per questo hanno deciso di unirsi in un appello diretto al Governo per chiedere aiuto. Dal sito comunicati-stampa.it.

Locali storici a rischio

Sono sopravvissuti alle Guerre mondiali, alle Guerre d’Indipendenza, in molti casi anche all’Italia delle Signorie e dei Principati. Ora la Caporetto dei locali storici italiani rischia di rivelarsi il Coronavirus, con la sua crisi economica e di turismo. L’allarme arriva dall’Associazione Locali storici italiani – 215 ‘musei dell’ospitalità’ con oltre 40mila anni complessivi di storia alle spalle – in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini.

“Abbiamo atteso che l’emergenza sanitaria scemasse prima di rappresentare le nostre difficoltà – ha detto Enrico Magenes, presidente dell’associazione – ma oggi è giusto far sentire anche la nostra voce, forse più conosciuta e apprezzata all’estero che qui da noi. Nessun Paese al mondo può vantare un patrimonio come il nostro in termini di locali storici – ha proseguito Magenes – e nella grande maggioranza dei casi lo si deve alla gestione di famiglie che lo hanno faticosamente creato e tramandato nei secoli e che oggi stanno lottando con tutte le energie per garantire la sopravvivenza. Ma tutto questo non basta – ha concluso -, stanno vincendo il virus e le sue conseguenze anche in termini di presenze straniere, che secondo l’ultimo bollettino Enit saranno il 55% in meno dello scorso anno”.

Una situazione che, si legge nella lettera

“porterebbe a un impoverimento dell’anima turistica e culturale di un’ospitalità Italiana che ha fatto scuola al mondo intero” e su cui l’associazione chiede aiuto, sia esso “sotto forma di contributi a fondo perduto, sgravi fiscali o sostegno economico di qualsiasi entità o tipologia”.

Baluardi dello stile e del gusto made in Italy, i locali storici sono in media attivi da circa 180 anni e sono guidati nella metà dei casi da 2 o più generazioni della stessa famiglia, con storie che scavano nel passato fino a toccare le 12 generazioni. Frequentati da artisti, attori, scrittori, musicisti e personaggi storici e famosi italiani e internazionali, rappresentano delle vere e proprie gallerie aperte al pubblico, custodendo arredi d’epoca e opere d’arte, oltre a un patrimonio storico e culturale inestimabile in termini di storie e aneddoti collezionati lungo tutto il periodo di attività. Veneto, Lombardia, Toscana, Piemonte, Liguria e Campania sono le regioni con la più alta presenza di locali storici tra alberghi, ristoranti, confetterie, pasticcerie, caffè letterari e altro.

La lettera

Milano, 17/06/2020
Illustrissimo Presidente,
Le scrivo in qualità di presidente dell’Associazione Locali Storici d’Italia, associazione patrocinata dal Ministero per i beni e le attività culturali che raggruppa una gran parte dei più rinomati e storici locali d’Italia, siano essi alberghi, ristoranti, confetterie, pasticcerie, caffè letterari, o comunque luoghi che hanno fornito e tutt’ora forniscono un’immagine importante della storia del nostro Paese e che hanno preso parte direttamente o indirettamente alla costruzione della stessa.

La mia lettera, sottoscritta da tutti i locali facenti parte dell’associazione, ha lo scopo di focalizzare la Sua attenzione, parzialmente e per un periodo limitato, su un sodalizio appartenente al nostro patrimonio artistico culturale che, a causa del lockdown e della situazione che successivamente si è venuta a creare, sta soffrendo enormemente, in quanto parte del settore Horeca particolarmente colpito dalla chiusura forzata. Se non si interviene tempestivamente si rischia che entro la fine dell’anno buona parte di queste attività non ci siano più, vista la situazione attuale.
Le voglio rammentare che la maggior parte di questi locali ha superato le due guerre mondiali e che i Locali Storici tutt’oggi rappresentano dei simboli per le città in cui si trovano e sono un’attrazione importante per i turisti provenienti da ogni parte del mondo, che pochi altri paesi possono vantare; basti pensare a cosa rappresenti per Napoli il Gran Caffè Gambrinus , per Padova il Pedrocchi , per Venezia il Florian o il Lavena , per Roma l’Antico Caffè Greco o Babington’s, per il Lago di Como il Grand Hotel Villa d’Este, per il Lago Maggiore il Grand Hotel Des Iles Borromées e potrei continuare a citarne molti altri.
Questi luoghi hanno rappresentato la meta favorita di personaggi illustri di tutte le epoche, provenienti da tutte le parti del pianeta; artisti, importanti capi di Stato, generali, uomini di spettacolo, scrittori, inventori e uomini che hanno fatto la storia della scienza e della cultura hanno seduto presso i tavolini degli storici caffè e delle antiche osterie, soggiornando nelle camere dei prestigiosi alberghi ed occupando le grandi sale di rappresentanza per redigere e siglare importanti atti commerciali o armistizi di guerra.

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