MILANO – Anche in Vietnam, l’industria del caffè paga lo scotto della crisi, nonostante l’eccellente gestione dell’emergenza sanitaria da parte del governo, che è valsa le lodi dell’Oms. L’export di quest’anno ha sin qui risentito dei problemi logistici dovuti al Covid-19, ma anche della concorrenza crescente esercitata sui mercati internazionali dagli altri produttori di robusta, compresi Brasile e Indonesia, in grado di proporsi a prezzi più competitivi facendo leva sul fattore valutario.
Il report annuale dedicato al Vietnam del servizio informativo estero del ministero americano ha così ridimensionato le stime su produzione e commercio per l’anno in corso. Il raccolto 2019/20 è stimato in 31,3 milioni di sacchi: quasi un milione di sacchi in meno rispetto alla stima ufficiale di dicembre.
Il dato è ugualmente da record e supera del 3% l’entità del raccolto 2018/19. Gli esperti del ministero americano prevedono inoltre che le esportazioni scenderanno a 26,3 milioni (-4%), di cui 23,5 di caffè verde (-5%).
La prolungata siccità e i bassi livelli dei prezzi, che limitano gli investimenti dei
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