lunedì 23 Dicembre 2024
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Le edicole come al bar: a Salerno con il giornale quotidiano è servito anche il rito dell’espresso

Le prime novità per i clienti-avventori le presenta il chiosco in zona Arbostella, a Salerno. Il titolare, storico giornalaio, ha deciso di sfruttare le opportunità concesse dalla legge regionale, pubblicata in piena emergenza sanitaria

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SALERNO – Il Coronovaris ha modificato tante cose, passando innanzitutto nelle piccole cose e nei riti quotidiani degli italiani, compreso quello del caffè. A Salerno la novità sta in edicola dove, insieme al quotidiano, è possibile anche gustarsi un buon espresso. Leggiamo la notizia da salernotoday.it.

Edicola: il caffè è servito

Al tempo del Covid, la nuova frontiera delle edicole è il caffé servito insieme al giornale che si acquista in edicola: odore di carta e aroma si fondono e confondono. “Giornale e caffettuccio” è lo slogan di Salvatore Bubolo. Le prime novità per i clienti-avventori le presenta il chiosco in zona Arbostella, a Salerno. Il titolare, storico giornalaio, ha deciso di sfruttare le opportunità concesse dalla legge regionale, pubblicata in piena emergenza sanitaria.

I fatti

“Tre mesi fa – racconta – ho presentato istanza allo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune di Salerno, ufficio commercio aree private. La legge regionale è stata pubblicata il 20 aprile sul Burc della Regione Campania, in piena emergenza Covid. E’ una opportunità e va sfruttata. Il mio auspicio è che possano trarne beneficio altri miei colleghi edicolanti, in un momento di grande difficoltà per tutto il settore”.

Lo scenario

“Il decreto legislativo 170/2001, articolo 4 bis, stabilisce che parte della superficie delle edicole possa essere destinata non solo all’informazione ma anche all’accoglienza turistica, alla commercializzazione di prodotti diversi da quelli editoriali. Si tratta di pastigliaggi confezionati, prodotti alimentari confezionati non deperibili e che non necessitino di particolari trattamenti di conservazione, incluse bevande preconfezionate e preimbottigliate, più i prodotti del settore non alimentare, ad esempio cartolibreria. La condizione è che l’attività prevalente resti la vendita dei quotidiani e dei periodici“.

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