MILANO – La Fase 2 interessa anche il colosso del caffè americano: Starbucks prepara già un piano di riapertura negli Stati Uniti. Se la formula d’asporto è quella da cui ripartire per molti locali italiani, lo è ancora di più per la catena di caffetterie che con il take away aveva già fondato uno dei suoi servizi più riconosciuti nel mondo. Ricordiamo tutti gli iconici bicchieroni che popolavano le strade dei telefilm americani: bene, ora non è solo una moda, ma una necessità per riaccendere i motori. Leggiamo la notizia da italiaoggi.it.
Starbucks: criticato dai puristi dell’espresso in tazzina e adorato dai giovani proprio per le sue cup di cartone da asporto
Con i beveroni di americano o latte, quello di Starbucks è destinato a diventare il modello per consumare il caffè nel mondo. Ovvero da asporto, ma con in più l’aggiunta della app per prenotarlo e passarlo a ritirare nei negozi.
Il gruppo di Seattle, che è al lavoro per riaprire anche in Italia, ha in programma di riaccendere l’85% delle sue insegne negli Stati Uniti entro questa settimana. Con orari calibrati e operazioni diverse da stato a stato, per arrivare a servire da tutte e 8 mila le sue sedi americane entro giugno.
Comune denominatore della ripartenza è l’ottimizzazione della sua app già utilizzata da circa 20 milioni di clienti americani
Che sarà potenziata per l’ordinazione vocale tramite Siri, il pick-up sul marciapiede o all’ingresso dei negozi fino a esperienze di drive-through. Ovvero con servizio nella propria auto.
«Stiamo concentrando i nostri sforzi per garantire il modo più sicuro e conveniente di ordinare i menù di Starbucks», ha affermato Kevin Johnson. Ceo e presidente della catena condividendo i piani di riapertura in una lettera indirizzata ai clienti.
La società, ha annunciato, «si sposterà verso esperienze più cashless, sapendo che la gestione del denaro crea preoccupazioni dei consumatori sulla diffusione dei virus. Prevediamo quindi che la nostra app mobile diventerà la forma di pagamento dominante».
Anche prima della pandemia, oltre l’80% degli ordini negli Stati Uniti Starbucks venivano effettuati «in movimento» e ora le funzionalità della app saranno potenziate.
Le perdite per la chiusura dei caffè Starbucks a livello globale hanno pesato sui conti trimestrali che hanno registrato vendite in calo del 10%, ricavi a -5%e utili in flessione del 47%
Anche in Cina, dove da fine febbraio sono ripartite le sue insegne con posti distanziati e nuove disposizioni sul consumo nei locali, la formula di Starbucks per sopravvivere alle nuove regole sociali imposte dalla pandemia fa perno sulla app per ordinare da remoto. E, per raggiungere i consumatori, è stata avviata una partnership con Alibaba.