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venerdì 22 Novembre 2024
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Gobino: bloccate dall’epidemia virus le esportazioni delle praline

Gli imprenditori e il coronavirus, Guido Gobino: “Magazzini pieni di praline, ma stanno bloccando le esportazioni”. Il maestro cioccolatiere torinese parla dei fondati rischi che non si riesca a far partire la merce

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TORINO – Un altro stop arriva dalla presenza invisibile del Coronavirus e il suo peso sull’economia italiana continua a mietere vittime (più di quelle che fisicamente contraggono il virus). Bar alle prese con i metri di distanza e il divieto di servire al bancone; hotel vuoti peggio che ad agosto e musei deserti. Le strade di Milano, persino in Piazza Duomo, raccontano visivamente il vero impatto di questa emergenza sanitaria. Un altro volto di questo momento critico lo dà l’imprenditore Guido Gobino. In estrema difficoltà per quanto riguarda l’esportazione dei suoi prodotti all’estero. Leggiamo cosa succede da lastampa.it.

Gobino lancia l’allarme

«La situazione è drammatica e confusa. Attualmente le esportazioni cominciano a essere bloccate. Lunedì il Kuwait ha chiuso i porti all’Italia e per noi è un grosso danno. Abbiamo un cliente in quel Paese che ha cancellato un ordine importante e speriamo che provvedimenti analoghi non vengano presi anche da nazioni vicine». È molto preoccupato Guido Gobino. Il maestro cioccolatiere torinese racconta di avere i magazzini pieni di praline pronte per il mercato mediorientale in vista del Ramadan, ma i rischi che non si riesca a far partire la merce sono forti.

«Emirati Arabi, Arabia Saudita, sono aeree importanti in queste settimane per il nostro fatturato. E poi c’è incertezza sia per gli Usa sia per l’Europa. Quello che è successo alle merci cinesi e ai cinesi, bloccati per i timori di contagi, oggi avviene per il made in Italy» aggiunge. Presto per fare i calcoli sull’export ma, ribadisce Gobino, «abbiamo i magazzini pieni e non sappiamo cosa riusciremo a consegnare, perché dovrebbero partire in questi giorni». Poi c’è il mercato italiano che è un’altra nota dolente. «Clienti italiani che avevano ordinato uova di Pasqua ci hanno chiesto di aspettare per le consegne, c’è crisi tra i commercianti. Il nostro negozio a Torino ha perso il 50% del fatturato, a Milano l’80% e quindi stiamo valutando di chiudere dei giorni a settimana. Si sta inchiodando un Paese».

Ultima beffa è stata una consegna saltata

«Abbiamo avuto dei ritardi nella consegna di materia prima, del cacao che sarebbe dovuto arrivare da Rotterdam proveniente dal Centro America. I trasportatori non volevano venire in Italia a consegnarci il prodotto e quindi abbiamo dovuto interrompere la lavorazione del cacao. Per quanto potremmo andare avanti in questa situazione? – si chiede Gobino – L’Italia è ferma e anche l’estero sta cedendo».

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