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illycaffè diventa società Benefit confermandosi come una società business sostenibile

Si definiscono Società Benefit quelle che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse

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TRIESTE – illycaffè rafforza ancora di più il proprio impegno a perseguire un modello
di business sostenibile, in grado di integrare gli interessi delle persone e dell’ambiente, adottando lo status di Società Benefit*. E inserendo questo impegno all’interno del proprio statuto.

Si definiscono Società Benefit quelle che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente; beni ed attività culturali e sociali; enti e associazioni ed altri portatori di interesse.

illycaffè adotta lo status di Società Benefit: un passaggio voluto dall’azienda per rendere ancora più esplicito il principio guida del fare impresa

Una stakeholder company che si pone come obiettivo il miglioramento della vita dei propri stakeholder (soggetti direttamente o indirettamente coinvolti nell’attività dell’azienda) nel lungo termine. Attraverso la creazione di valore per tutti gli attori coinvolti lungo la filiera produttiva, nel rispetto dell’ambiente.

Un modello di sviluppo sostenibile che persegue attraverso la condivisione del valore generato (sostenibilità economica), la crescita personale e un impatto positivo nelle comunità in cui opera. (sostenibilità sociale). E il rispetto per l’ecosistema (sostenibilità ambientale).

Afferma Andrea Illy, Presidente di illycaffè

“Abbiamo deciso di inserire nello statuto dell’azienda l’impegno a perpetuare il modello di business proprio della stakeholder company per riaffermare la nostra filosofia di impresa; che è quella di essere un’istituzione sociale che persegue la qualità della vita dei suoi portatori di interesse”.

Vogliamo contribuire alla realizzazione di un futuro sostenibile attuando soluzioni organizzative e strategiche che integrano il benessere delle persone e dell’ambiente – racconta Massimiliano Pogliani, Amministratore Delegato di illycaffè – attraverso l’approccio del miglioramento continuo che ci caratterizza da più di 80 anni”.

Con lo status di Società Benefit illycaffè conferma la scelta di continuare a crescere operando in modo responsabile, trasparente e sostenibile per le comunità con le quali interagisce; promuovendo un modo diverso di fare business, basato su una strategia orientata al bene comune e capace di determinare vantaggi competitivi per l’azienda; integrando obiettivi economico- reddituali con aspetti di natura sociale e ambientale da perseguire nel lungo termine.

Sono tre gli ambiti di intervento recepiti nello statuto e sui quali l’azienda intende focalizzarsi

Il primo è quello della catena responsabile del valore e dell’agricoltura sostenibile che si realizza attraverso l’analisi e il miglioramento degli impatti lungo la filiera del caffè, la ricerca sul campo e il trasferimento di conoscenza; nonché il sostegno all’agricoltura integrata per preservare e migliorare la qualità sostenibile del caffè; il secondo è legato alla qualità della vita, che viene perseguito attraverso i principi della sostenibilità economica, sociale e ambientale e anche favorendo partnership globali finalizzate a questo obiettivo; il terzo riguarda l’economia circolare a beneficio del pianeta che prevede il miglioramento dell’efficienza energetica e del consumo delle risorse per ridurre progressivamente le emissioni lungo la filiera.

Normative Benefit

Le ” società benefit” sono state introdotte in Italia dalla legge di Bilancio per il 2016 (legge 208/2015, articolo 1, commi 376-384). La finalità della norma è di promuovere la costituzione e favorire la diffusione di società, denominate appunto «societa’ benefit», che nell’esercizio di una attività economica.

Oltre allo scopo di dividere gli utili, «perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile. Nonché sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali; enti e associazioni ed altri portatori di interesse».

Secondo la norma la gestione delle società benefit deve essere volta al bilanciamento con l’interesse dei soci

E con l’interesse di «coloro sui quali l’attività sociale possa avere un impatto».

Il censimento delle società benefit al dicembre scorso, cioè a tre anni dall’ entrata in vigore, indicava in poco più di 500 le realtà cosidette B-corp italiane. Essere o diventare una società benefit non può comunque risolversi in un’operazione di pura facciata o di marketing.

La legge del 2015 prevede anche sanzioni tutt’altro che simboliche per chi snaturi la funzione sociale delle B-corp. La società benefit che non persegue le finalità di beneficio comune, recita la norma « è soggetta alle disposizioni di cui al decreto legislativo 2 agosto 2007, n. 145. In materia di pubblicità ingannevole e alle disposizioni del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206».

*Le Societa Benefit sono state introdotte nell’ordinamento giuridico italiano, primo in Europa, con la legge 208/2015 (Legge di Stabilita) all’art. 1, commi da 376 a 384 ed entrata in vigore nel 2016.

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